Felicia Impastato, chi era? La vera storia del film sulla madre di Peppino Impastato che andrà in onda in prima serata domenica 1° maggio su Rai 1 alle 21:25.
Felicia Impastato: la vera storia del film sulla mamma di Peppino
Nella serata di domenica 1° maggio 2022, alle ore 21:25, andrà in onda su Rai uno il film Felicia Impastato, incentrato sulla figura della madre di Peppino Impastato, giornalista ucciso dalla mafia nel 1978. Il lungometraggio diretto da Gianfranco Albano che ha come protagonista Lunetta Savino è liberamente tratto dalla storia vera del cronista ucciso e ripercorre le lotte e il dolore della donna che si è battuta per scoprire la verità sulla morte del figlio. In un primo momento, infatti, l’accaduto era stato archiviato come un caso di suicidio.
Le prime scene del film sono ambientate a Cinisi il 9 maggio 1978 e mostrano il momento in cui la polizia siciliana ha rinvenuto sui binari della ferrovia il corpo senza vita di Giuseppe “Peppino” Impastato, un giovane giornalista e militante demoproletario. Il cadavere dilaniato ha portato gli inquirenti a ipotizzare dapprima un tentativo di attentato andato male e, successivamente, a un caso di suicidio.
La madre della vittima, Felicia Impastato (interpretata da Lunetta Savino), suo figlio Giovanni (Carmelo Galati) e alcuni amici del giornalista, tuttavia, non hanno creduto che l’uomo si fosse suicidato. Convinti che la morte del giornalista fosse da imputare ad altre cause, quindi, hanno cominciato a indagare per scoprire cosa fosse davvero accaduto. Intanto, il delitto aveva smesso di suscitare interesse a livello nazionale. Nello stesso giorno di Peppino Impastato, infatti, era stata diffusa la notizia del ritrovamento del corpo di Aldo Moro.
L’omicidio e la condanna all’ergastolo di Gaetano Badalamenti
Nonostante la scarsa attenzione dedicata al caso, Felicia Impastato si è attivata per cercare prove che incastrassero e dimostrassero il coinvolgimento del boss locale Gaetano Badalamenti, sempre ostile all’impegno del figlio.
La battaglia di Felicia Impastato è durata oltre vent’anni. Nei primi anni di indagine, la donna è stata supportata dal magistrato Rocca Chinnici (Antonio Catania), assassinato nel 1983. In questo periodo, tuttavia, il magistrato si è spesso rivelato l’unic o esponente della giustizia disposto a dare ascolto alla donna.
Nel 2002, infine, grazie alla testimonianza di alcuni pentiti, il caso di Peppino Impastato è stato riconosciuto come un caso di omicidio mentre Badalamenti è stato identificato come il mandante. Il boss locale è stato, quindi, condannato all’ergastolo.