Andra e Tatiana Bucci, chi sono le due sorelle ebree sopravvissute ad Auschwitz e sottoposte agli esperimenti di Josef Mengele? Le sorelle Bucci hanno partecipato alla puntata di giovedì 28 aprile 2022 di Oggi è un altro giorno, programma condotto da Serena Bortone.
Andra e Tatiana Bucci oggi: età, dove vivono, madre e cugino
Andra e Tatiana Bucci, all’anagrafe Alessandra e Liliana, sono due sorelle di origine ebraica che sono riuscite a sopravvivere all’olocausto nazista. Da bambine, infatti, vennero deportate ad Auschwitz insieme al cugino Sergio De Simone.
Le due donne sono nate entrambe a Fiume: Tatiana il 19 settembre 1937 mentre Andra il 1° luglio 1939 e hanno rispettivamente 84 e 82 anni. Il padre Giovanni Bucci era di religione cattolica mentre la madre Mira Perlow, originaria della Bielorussia, era di religione ebrea. La donna si era trasferita a Fiume con la famiglia all’inizio del ‘900 per sfuggire ai pogrom zaristi ma il problema si ripresentò nel momento in cui l’8 settembre 1943 vennero applicate a Fiume le leggi razziali tedesche e la comunità ebraica cominciò a essere deportata nei campi di concentramento.
Il 28 marzo 1944, all’età di 4 e 6 anni, Andra e Tatiana vennero arrestate insieme alla madre, al cugino Sergio e ad altri parenti. Portati dapprima nella Risiera di San Saba per essere sottoposti a degli interrogatori, i Perlow vennero porti indirizzati verso la Polonia e, la notte del 4 aprile 1944, giunsero ad Auschwitz-Birkenau.
Deportazione ad Auschwitz ed esperimenti del dottor Josef Mengele
Ad Auschwitz, Andra e Tatiana Bucci vennero scambiate per gemelle e tenute in vita nel Kinderblock per essere sottoposte agli esperimenti del dottor Josef Mengele. Ancora oggi, le due donne sono tra le più importanti testimoni di quanto accaduto nel campo di concentramento durante la Seconda Guerra Mondiale.
Secondo le leggi di Auschwitz, sarebbero dovute morire in quanto era previsto che le donne con bambini e coloro che aveva più di 60 anni e meno di 15 anni d’età venissero uccisi.
A proposito del campo di concentramento, Tatiana Bucci ha raccontato: “Auschwitz è soprattutto il camino. Non so quando, ma a un certo punto sapevo di essere in quel posto chiamato Auschwitz e per me quel nome si legava alla ciminiera. […] Sta di fatto che io sapevo che lì dentro si inceneriva la gente. Uscivano anche fiamme, non solo fumo grigio. Vampate di fiamme, da cui pioveva come una nebbiolina grigia che si posava dappertutto. E si sentiva sempre quell’odore, io non capivo che cosa fosse. Dopo ho saputo che era carne bruciata”.