Dove si può entrare senza mascherina: dal 1° maggio le condizioni per alcuni misure preventive dovrebbero cambiare. A partire dalle mascherine che in alcuni luoghi non dovrebbero essere più obbligatorie.
Dove si può entrare senza mascherina
Dal 1° maggio, le mascherine in alcuni luoghi potrebbero non essere più obbligatorie. Il sottosegretario Andrea Costa, in un’intervista all’agenzia ANSA, ha fatto sapere nei giorni scorsi che si potrebbe passare dall’obbligo ad una semplice raccomandazione da maggio. «In settimana sicuramente ci si incontrerà e sulle mascherine verrà presa una decisione. Credo che la direzione sia quella che si passi a una raccomandazione perché sono convinto che in questi due anni gli italiani abbiano preso una consapevolezza diversa, come per le mascherine all’aperto, e vedo cittadini che le indossano ancora», le parole di Costa, secondo cui «una riflessione che invece si può fare è mantenere ancora l’uso della mascherina per i mezzi di trasporto. Questa è la posizione che sostengo io e mi auguro che si possa arrivare a questa sintesi».
Molto fiducioso il sottosegretario: «Dobbiamo lanciare dei messaggi di fiducia e di speranza ai cittadini. E io credo che ci sono le condizioni per un’estate senza restrizioni. Questo sicuramente è un obiettivo raggiungibile», guardando anche al miglioramento dei dati sull’epidemia da Covid-19.
L’elenco dei luoghi
Sulle mascherine ci sono ancora dei dubbi dove lasciare l‘obbligatorietà o meno. Sicuramente non serviranno più nei luoghi all’aperto, come gli stadi, mentre è probabile che il governo decida di mantenerle per i palazzetti, così come per i cinema e i teatri.
Probabilmente chi svolge la propria attività in esercizi aperti al pubblico – come cassieri di supermercati, commessi, impiegati in uffici pubblici che offrono servizi ai cittadini – dovrà indossare la mascherina anche dopo il 30 aprile. L’obbligo potrebbe essere esteso anche ai clienti di tali servizi e attività.
Inoltre, anche dopo il 30 aprile, rimarrà l’obbligo delle mascherine sui mezzi di trasporto pubblici. In tutti casi però in cui rimarrà l’obbligo, potrebbe bastare la chirurgica.