Samantha Migliore, qual è il trattamento estetico che le aveva fatto l’estetista e che ne ha provocato la prematura scomparsa?
Samantha Migliore morta dopo un appuntamento con l’estetista
Nella giornata di giovedì 21 aprile, Samantha Migliore, 35 anni, ha perso i sensi dopo essersi sottoposta a un trattamento estetico effettuato dalla sua estetista. Mentre la donna era svenuta tra le braccia del marito, l’estetista ha lasciato la stanza in cui si trovava la coppia con la scusa di una telefonata urgente da fare, dandosi alla fuga e svanendo nel nulla.
Nel frattempo, il marito di Samantha Migliore ha contattato i soccorsi e ha tentato di rianimare la moglie che, tuttavia, è morta. Le cause del decesso verranno accertate attraverso autopsia anche se si ipotizza che la vittima possa essere stata stroncata da uno shock anafilattico.
A quanto si apprende, Migliore era sopravvissuta a un femminicidio da parte dell’ex compagno, datato novembre 2020. L’uomo, già condannato in appello per tentato omicidio, le aveva sparato un colpo di pistola che l’aveva ferita alla testa. Successivamente aveva incontrato l’attuale marito, Antonio Bevilacqua.
Quale trattamento le aveva fatto l’estetista?
Sulla base delle informazioni sinora diffuse, è stato rivelato che Samantha Migliore si è sentita male dopo essersi sottoposta a un trattamento estetico. La procedura è stata eseguita dalla sua estetista presso l’abitazione della vittima.
A quanto si apprende, il trattamento estetico consisteva in un ritocco al seno. Mentre quella che si è poi rivelata essere una finta estetista continuava a iniettare silicone per aumentare il volume del seno della cliente, la 35enne ha perso i sensi ed è poi deceduta per un sospetto shock anafilattico.
In merito all’accaduto, Antonio Bevilacqua, marito della donna ha raccontato: “L’estetista mi ha detto solo ‘scusami, devo fare una chiamata’ ed è uscita dalla camera da letto lasciando mia moglie tra le mie braccia… poi è scappata, non l’ho più vista. Io intanto cercavo di rianimare mia moglie mentre Maria (una dei cinque figli della vittima avuti da una precedente relazione) chiamava il 118”.