Bomba su un ospedale vicino a Mariupol: mentre ha avuto inizio l’offensiva russa nel Donbass, ancora una volta i bombardamenti potrebbero aver colpito un ospedale di civili ucraini. Intanto, nel mirino di Mosca finiscono altri obiettivi.
Bomba su un ospedale vicino a Mariupol
Sono ore fenetiche in Ucraina sia per quanto riguarda gli attacchi che non si fermano sia per l’evacuazione dei civili dai campi di battaglia che ormai aumentano giorno dopo giorno. “Dalle 14:00 ora di Mosca del 19 aprile le forze armate russe hanno aperto un corridoio umanitario per il ritiro dei militari ucraini e dei militanti delle formazioni nazionaliste che hanno deposto volontariamente le armi”, ha detto Mikhail Mizintsev, capo del controllo della difesa nazionale russa. E ha continuato: “A tale scopo è stato introdotto un regime di completo silenzio, tutte le operazioni militari sono state sospese, le unità delle Forze armate russe e le formazioni della Repubblica popolare di Donetsk sono state ritirate a distanza di sicurezza lungo l’intero perimetro dell’Azovstal”.
Secondo gli ucraini ci sono mille civili all’interno della fabbrica tra cui anche donne e bambini rifugiati nel seminterrato. L’agenzia ucraina Ukrinform fa sapere che “nonostante il numero superiore, gli occupanti russi non possono impadronirsi della Mariupol ucraina. Pertanto vogliono radere al suolo l’acciaieria Azovstal, dove i nostri combattenti tengono la difesa. Gli occupanti trascurano il fatto che anche dei civili si nascondono nell’impianto. I russi stanno preparando ‘sorprese’ da tre tonnellate dal cielo“. Una di queste sorprese potrebbe essere un ospedale colpito vicino a Mariupol.
Kiev denuncia: “Almeno 300 persone sotto le macerie, molti bambini”
Secondo quanto riportato su Twitter dal parlamentare Sergiy Taruta, i russi avrebbero “lanciato una potente bomba su un ospedale vicino all’Azovstal. Sotto le macerie ci sarebbero “circa 300 civili”. Secondo Taruta, nell’ospedale erano rifugiati diversi civili “perché non ci sono altri posti dove nascondersi in una città distrutta”.
Inoltre, la notizia è stata rilanciata anche dall’agenzia di stampa ucraina Unian che però non ha trovato ancora conferme in una giornata davvero molto intensa su diversi fronti.