Una propone l’elezione diretta del presidente della Repubblica, l’altro rilancia chiedendo l’elezione diretta del presidente del Consiglio. Lei, Giorgia Meloni, sogna il presidenzialismo, lui, Matteo Renzi, spinge per un premierato forte, anzi per il “Sindaco di Italia”, antica ossessione del fondatore di Italia viva. E che nelle ultime ore ha ripreso vigore.
Matteo Renzi torna alla carica con il sindaco d’Italia
“Nel corso del terzo seminario di Italia viva, dal Senato, abbiamo rilanciato le riforme costituzionali e soprattutto l’elezione diretta del premier, il cosiddetto Sindaco d’Italia”, ha scritto il leader di Italia viva nella sua enews.
“Alla Leopolda 2022 (25-27 novembre) presenteremo – ha aggiunto l’ex presidente del Consiglio – formalmente la proposta costituzionale per l’elezione diretta del Premier”.
Con la chiosa autocelebrativa: “Come al solito, in quel luogo nascono idee che poi diventano sogni e leggi. Sarà bello ritrovarsi insieme ancora”.
Al di là degli auspici, resta agli atti l’ennesima manovra di Renzi che lo avvicina alla destra. Con un messaggio nella bottiglia in vista della campagna presidenzialista avviata da Meloni.
Fratelli d’Italia sta infatti portando avanti la mobilitazione per indire un referendum costituzionale sull’introduzione del presidenzialismo, con la raccolta firme attraverso lo Spid. Il tema è identitario per gli altri partiti di centrodestra.
Lega e Forza Italia seguono la scia di Meloni e sono intenzionati a far votare alla Camera la proposta di legge che pure era stata affondata in commissione Affari costituzionali a Montecitorio.
Sul presidenzialismo Renzi strizza l’occhio alla Meloni
Italia Viva ha ipotizzato un confronto sulle riforme volute dalla destra. “Siamo pronti a ragionare di questi temi”, ha affermato nelle scorse settimane il deputato di Italia viva, Marco Di Maio, responsabile del dossier riforme del partito.
“Dobbiamo costruire un solido equilibrio – è stata la tesi dell’esponente di Iv – con adeguati pesi contrappesi se rafforziamo il ruolo dell’esecutivo o addirittura introduciamo l’elezione diretta del capo del governo o dello Stato”.
L’annuncio di Renzi prende le sembianze di un passo in avanti verso il dialogo. Con il riposizionamento sempre più prossimo alla destra.