L'Editoriale

Biden butta benzina sul fuoco dell’Ucraina e l’Europa lo segue

Joe Biden sta buttando senza risparmio benzina sul fuoco e impedendo la pace in Ucraina e l’Europa lascia continuare questa follia.

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Biden butta benzina sul fuoco dell’Ucraina e l’Europa lo segue

La pace in Ucraina può avere nemici più giurati di Putin, l’aggressore di Kiev e responsabile ultimo dei massacri di civili che lo condannano se non altro al tribunale della storia? Purtroppo al peggio non c’è fine, e il virus del guerrafondaio, di gran lunga più contagioso del Covid, si sta diffondendo rapidamente in tutto l’emisfero occidentale.

Biden è nemico della pace in Ucraina

Ogni giorno, così, ne vediamo spuntare qualche variante, per quanto nessuna risulti ancora più letale del paziente uno localizzato a Washington: quel Joe Biden che sta buttando senza risparmio benzina sul fuoco dell’Ucraina.

Il 13 aprile, dopo aver accusato Mosca di genocidio, ha annunciato l’omaggio a Zelensky di altre armi per 800 milioni di dollari, in aggiunta alla montagna di dotazioni militari che gli fornisce da anni. Un buon investimento per la Casa Bianca, che dal perdurare della guerra ha moltissimo da guadagnare, indebolendo economicamente un competitor commerciale come l’Europa.

Tra maggiori costi dell’energia e di quasi tutte le materie prime, il Vecchio Continente si sta mangiando tutto il rimbalzo della crescita seguito al rallentamento della pandemia. E seppure a Bruxelles come a Roma si è consapevoli che gli interessi americani sono ben diversi dai nostri, lasciamo continuare questa follia, con pochissime iniziative controcorrente, come l’appello di Di Maio a far ripartire una conferenza di pace. Per il resto, invece, si parla solo di armi, sanzioni e provocazioni.

L’Europa gli va dietro

Da antologia, in tal senso, la richiesta di Svezia e Finlandia di aderire proprio adesso alla Nato, agitando un altro panno rosso sotto il naso del toro russo, a cui invece andrebbe offerta una exit strategy da un conflitto costato già troppo caro.

Ma di buon senso in giro se ne vede poco, e a parte la tirata di orecchie di ieri agli Usa fatta da Macron, anche in Italia chi guida il governo brilla per inerzia. Ora non sappiamo cosa frulli in testa a Draghi, se è vero o no che tra breve mollerà Palazzo Chigi magari per andare a guidare proprio la Nato, ma questo essere sdraiati sulle posizioni americane è micidiale. E ha poco da invidiare a tutti i crimini imperdonabili di Putin.