Riforma scuola 2022. Il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, ha deciso di rivoluzionare concorso, abilitazione e stipendio: tutte le novità.
Riforma scuola 2022, Bianchi rivoluziona l’apparato scolastico: tutte le novità su bozza e stipendio
Il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi sta lavorando alla riforma della scuola 2022 che, secondo quanto prevedere il cronoprogramma del Pnrr, dovrà imprescindibilmente essere approvata entro e non oltre il prossimo 30 giugno. In questo contesto, uno degli obiettivi principali riguarda l’assunzione di 70 mila nuovi docenti di ruolo entro il 2024.
In considerazione della bozza della nuova riforma, sono previste modifiche che riguardano numerosi aspetti del mondo scolastico, tra i quali figura anche l’assunzione dei docenti nelle scuole secondarie di primo e secondo grado. I docenti, infatti, potranno accedere al concorso per entrare di ruolo attraverso tre percorsi differenti.
Il Miur, poi, ha intenzione di aumentare i crediti di formazione richiesti per ottenere l’abilitazione oltre all’essere in possesso di una laurea magistrale o a ciclo unico.
Nella bozza presentata ai sindacati in data 12 aprile, sono state incluse anche modifiche agli stipendi degli insegnanti rispetto agli scatti di stipendio. A quanto si apprende, gli scatti di stipendio non dipenderanno più esclusivamente dall’anzianità ma anche dallo svolgimento di corsi di aggiornamento e formazione permanenti.
Abilitazione dei docenti, crediti formativi e tirocinio
Rispetto all’abilitazione, si prevede l’introduzione di un percorso di formazione attraverso il quale verificare le competenze culturali e disciplinari del docente. Si darà particolare attenzione a discipline come pedagogia, scienze relazionali, tecnologia, capacità organizzativa e di progettazioni di percorsi didattici.
Il percorso di formazioni avrà inizio all’università e verrà richiesto il conseguimento di almeno 60 crediti, a fronte dei 24 CFU attualmente richiesti. I crediti dovranno essere maturati durante il biennio della laurea magistrale oppure durante gli ultimi due anni delle lauree a ciclo unico. La metà dei crediti, ancora, dovrà essere maturata tramite un tirocinio diretto nelle scuole, comprensiva di prova simulata d’insegnamento. La prova simulata d’insegnamento rappresenterà la prova finale che attesterà il conseguimento dei 60 crediti.
Nello specifico, la bozza del decreto prevede che sarà possibile ottenere l’abilitazione all’insegnamento nella scuola secondaria di primo e secondo grado “a seguito dello svolgimento del percorso universitario di formazione iniziale di 60 crediti formativi universitari o academici e del superamento, presso i centri universitari, della prova finale del suddetto percorso”.
Concorso e doppia graduatoria nella riforma scuola 2022
Per quanto riguarda i concorsi per gli insegnanti, la bozza della riforma scuola 2022 prevede che questi si tengano con cadenza annuale. I concorsi saranno costituiti da una sola prova scritta con quesiti a risposta multipla e verranno superati con punteggio di almeno 70/100. Superata la prova scritta, si accederà all’orale e alla valutazione dei titoli.
I docenti potranno accedere al concorso solo se saranno in possesso di uno dei tre requisiti indicati:
- Abilitazione con 60 crediti universitari;
- Aver conseguito 30 crediti (requisito minimo), di cui 15 di tirocinio. Dopo aver vinto il concorso, i docenti dovranno ottenere l’abilitazione, conseguendo ulteriori 30 crediti formativi nell’anno di prova;
- Avere almeno 36 mesi di servizio negli ultimi cinque anni, anche in modo non continuativo. Il criterio sarà valido soltanto per i docenti precari.
Nella bozza, inoltre, è previsto che per ogni classe di concorso verranno stilate due diverse graduatorie di vincitori. Nella prima graduatoria, figureranno i vincitori mentre, nella seconda graduatoria, ci saranno i vincitori in possesso dei requisiti minimi. Mentre i docenti nella prima graduatoria saranno immessi in ruolo, quelli della seconda graduatoria saranno “immessi in servizio con contratto a tempo determinato part-time, nel limite dei posti vacanti e disponibili residui annualmente autorizzati”.