“Quel che sta accadendo in Ucraina è una tragedia, ma la Russia non aveva altra scelta”. È quanto ha detto il presidente russo Vladimir Putin, parlando a margine di un incontro con l’omologo bielorusso Alexander Lukashenko (qui tutti gli articoli sulla guerra in Ucraina). “L’operazione militare speciale in Ucraina procede secondo i piani”, ha spiegato il presidente russo. “Non viene compreso che nei momenti di difficoltà la Russia si ricompatta, ci saranno problemi ma ce la faremo”.
Guerra in Ucraina, Putin: “La Russia non aveva altra scelta. Gli ucraini hanno spinto i negoziati in un vicolo cieco”
“Gli ucraini hanno spinto i negoziati in un vicolo cieco. Sono loro che hanno creato difficoltà a portarli a un livello accettabile e l’operazione andrà avanti finché non ci saranno negoziati accettabili” ha aggiunto Putin.
“Il mondo oggi è più difficile di quanto fosse durante la Guerra Fredda – ha detto ancora il presidente russo – e un Paese solo non sarà in grado di mantenere il predominio. Spazio, aviazione, forze spaziali, tutto questo è strettamente correlato. E sappiamo che oggi i nostri ufficiali partecipano a un’operazione militare speciale nel Donbass, in Ucraina, fornendo assistenza alle repubbliche popolari del Donbass. Agiscono con coraggio, competenza, efficienza ed efficacia, utilizzano i più moderni tipi di armi con caratteristiche uniche e senza pari”.
“L’Ucraina – ha proseguito Putin – aveva iniziato a trasformarsi in una testa di ponte antirussa, i germogli del nazionalismo e del neonazismo che esistono da molto tempo hanno iniziato a crescere lì, lo sviluppo del neonazismo è cresciuto in modo acuto e lo scontro tra la Russia e queste forze era inevitabile. Il neo-nazismo, purtroppo, è diventato un dato di fatto in un Paese abbastanza grande vicino a noi. Questa è una cosa ovvia: era inevitabile, l’unica questione era il tempo”.
Putin ha detto che l’obiettivo principale dell’intervento è proteggere il Donbass.
Putin ha detto che, con le operazioni in Ucraina, Mosca non aiuta solo il popolo del Donbass ma “prende misure per garantire la sicurezza della Russia stessa”. “Non avevamo altra scelta”, ha ribadito ancora Putin, “e non c’è dubbio che gli obiettivi saranno raggiunti”. “Gli obiettivi sono assolutamente comprensibili, sono nobili”, ha detto ancora il presidente russo, “l’obiettivo principale è aiutare le persone nel Donbass, perché le autorità di Kiev, spinte dall’Occidente, si sono rifiutate di rispettare gli accordi di Minsk volti a una soluzione pacifica dei problemi del Donbass”.
Putin ha poi sottolineato che il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, aveva dichiarato pubblicamente che a Kiev non piaceva nessuno dei punti di Minsk-2 e “altri funzionari hanno affermato che l’attuazione degli accordi di Minsk era impossibile”. “Lo hanno pubblicamente rigettato. Ebbene, era semplicemente impossibile continuare a sopportare questo genocidio, che dura da otto anni”, ha concluso Putin.