Secondo la commissaria per i diritti umani del Parlamento ucraino, Lyudmila Denisova, sono 33.000 gli abitanti di Mariupol deportati con la forza in Russia e nei distretti temporaneamente occupati della regione di Donetsk (qui tutti gli articoli sulla guerra in Ucraina).
Nelle zone occupate della città, ha riferito ancora Denisova dal suo canale Telegram, “è in corso una brutale retata di civili, condotta con l’assistenza di collaboratori locali”.
Guerra in Ucraina, i russi secondo Kiev stanno obbligando i bambini a recarsi nelle scuole a ridosso delle aree di combattimento
I russi, ha denunciato ancora la commissaria per i diritti umani, “stanno obbligando i bambini” delle aree temporaneamente occupate ad andare a scuola in zone ai limiti delle aree di combattimento. “I bambini diventano così ostaggi e scudi umani per le truppe dell’aggressore russo” ha aggiunto Denisova.
“Durante il monitoraggio dei social network degli occupanti – ha detto ancora -, è emerso che nella città temporaneamente occupata di Volnovakha, nella regione di Donetsk, dall’11 aprile gli occupanti russi stanno obbligando i bambini ad andare nelle scuole”.
“Probabilmente – ha spiegato la commissaria ucraina per i diritti umani – queste azioni degli occupanti sono finalizzate a complicare l’operazione per la liberazione delle città e per possibili provocazioni con le vittime per screditare e accusare la parte ucraina”.
Borrell: “Siamo molto preoccupati per le conseguenze umane di questa guerra”
“Siamo molto preoccupati per le conseguenze umane di questa guerra. Mariupol è una città martire, ma quello che sta per accadere sul fronte orientale ci rende molto più disponibili a sostenere l’Ucraina per affrontare questa battaglia” ha dichiarato l’Alto rappresentante Ue per la Politica estera, Josep Borrell, al termine del Consiglio Affari esteri a Lussemburgo.