Città in lockdown oggi: quali sono i luoghi nel mondo che sono stati costretti all’isolamento e perché hanno dovuto chiudere di nuovo?
Città in lockdown oggi: quali sono e qual è la situazione dell’Italia?
Il 31 marzo 2022, l’Italia ha detto addio allo stato di emergenza imposto nel 2020 per l’emergenza sanitaria causata dalla pandemia da coronavirus, a buona parte delle restrizioni e la sistema a colori delle Regioni.
La situazione presente in Italia, tuttavia, non rappresenta la regola. La pandemia, infatti, non è ancora stata debellata né a livello nazionale né in contesto internazionale. Tra i Paesi attualmente più colpiti dal SARS-CoV-2, infatti, figura la Cina che sta registrando un incremento esponenziale di casi. In particolare, la città più colpita nella Nazione è Shanghai.
La diffusione del Covid a Shanghai sta accrescendo la preoccupazione delle autorità sanitarie locali. Nella giornata di lunedì 4 aprile, sono stati registrati nella città 268 nuovi casi mentre stanno aumentando in modo considerevole i soggetti asintomatici che hanno raggiunto, secondo gli ultimi aggiornamenti ufficiali, i 13.086 casi
All’inizio del mese di aprile, in considerazione del trend in ascesa che sta caratterizzando la curva epidemiologica nella città, Shangai è andata in lockdown in due fasi differenti. Inizialmente, infatti, il lockdown era stato limitato a Pudong, parte orientale della città. In un secondo momento è stato esteso anche alla zona occidentale di Puxi. Infine, è stato stabilito di porre in lockdown tutta la popolazione di Shanghai che supera i 25 milioni di abitanti.
Il caso di Shanghai: perché le autorità cinesi hanno dovuto chiudere di nuovo? Cosa sta succedendo ai bambini
Le autorità cinesi si sono rapidamente attivate al fine di contrastare la diffusione del Covid e l’aumento dei contagi a Shanghai. In questo contesto, è emerso uno scenario agghiacciante nel quale i bambini positivi al SARS-CoV-2 vengono separati dai propri genitori e posti in isolamento.
Gli esperti, infatti, hanno deciso che chiunque risulti positivo al coronavirus, anche nel caso in cui dovesse essere asintomatico o presentare lievi sintomi di infezione, debba essere separato e isolato dai soggetti che non sono stati infettati. La misura include anche i bambini positivi i cui familiari, invece, risultano negativi.
A questo proposito, il funzionario della Shanghai Municipal Health Commission, Wu Qianyu, ha dichiarato: “Se il bambino ha meno di sette anni, ricerà le cure necessarie in un centro sanitario pubblico mentre i bambini più grandi o gli adolescenti vengono isolati principalmente in quarantena, in strutture centralizzate – e ha aggiunto –. Questi provvedimenti fanno parte del lavoro di prevenzione e controllo del virus”.
L’iniziativa ha scatenato l’ira dei genitori dei piccoli positivi al Covid che hanno cominciato a diffondere su social media come Weibo video “non verificati” di bimbi piccoli e neonati lasciati in isolamento in ospedali locali.