La guerra in Ucraina, giunta al suo quarantunesimo giorno, continua a riservare notizie di violenze compiute dalle forze russe sui civili, come nel caso del massacro di Bucha. “Numerosi casi di tortura di civili si registrano nei territori liberati dagli occupanti razzisti”. È quanto denuncia il difensore civico ucraino, Lyudmila Denisova su Telegram. “Bambini di meno di 10 anni uccisi con segni di stupro e tortura sono stati trovati nella città di Irpin” ha aggiunto Denisova.
Guerra in Ucraina, Lyudmila Denisova: “Bambini di meno di 10 anni uccisi con segni di stupro e tortura a Irpin”
“Nella regione di Kiev, il ‘campo per bambini di Prolisok’ ha ospitato per tre settimane la base di un’unità dell’esercito razzista. Nel seminterrato sono stati trovati cinque cadaveri di uomini con le mani legate dietro la schiena. Sono stati torturati e poi uccisi a sangue freddo. Una delle vittime aveva il cranio schiacciato”, ha detto ancora il difensore civico ucraino.
“Altri uomini sono stati uccisi con un colpo alla parte posteriore della testa o del torace”, ha detto ancora Denisova. Nel villaggio di Viktorivka, nella regione di Chernihiv, che è stata sotto occupazione per 25 giorni, afferma Denisova, “i razzisti hanno tenuto la gente in ostaggio nei sotterranei, compresi anziani e neonati. I residenti venivano scortati anche per raccogliere un secchio d’acqua. Non venivano fornite cure, nemmeno a quelli la cui vita dipendeva da trattamenti medici. Un uomo con l’asma è morto. I soldati russi hanno ordinato agli ostaggi di seppellire il corpo nei boschi. A causa delle condizioni di vita inumane e alle infezioni portate dagli occupanti, e’ aumentato il numero di malattie, compresa la varicella”.
Denisova ha riferito anche di almeno altre tre persone torturate trovate nel distretto di Konotop nella regione di Sumy sul luogo dove erano accampati i soldati russi. “Torturare e uccidere civili è un crimine contro l’umanità e un crimine di guerra in base agli articoli 7 e 8 dello Statuto di Roma della Corte penale internazionale”, ricorda Denisova, che fa appello alla Commissione di inchiesta Onu per le violazioni dei diritti umani.
Un inviato dell’Ansa (qui il video) ha riferito che a Borodyanka, a venti chilometri da Bucha, gran parte della città, dalla quale i russi si sono ritirati il primo aprile, è stata distrutta dai bombardamenti e si stanno recuperando i corpi sotto le macerie. In un altro punto è stato trovato il cadavere di un uomo con segni di torture: aveva la mani legate e una busta alla testa.