“È chiaro che i fatti di Bucha, quello che abbiamo visto in queste ore, di civili morti per strada, civili inermi colpiti dall’esercito russo, sta giustamente scatenando un’onda di indignazione che porterà l’Ue e tutti i partner alleati a nuove sanzioni”. È quanto ha detto il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, a Che tempo che fa (qui la puntata) a proposito del massacro di Bucha, in Ucraina (leggi l’articolo).
Massacro di Bucha, Di Maio: “L’onda di indignazione porterà l’Ue e tutti i partner alleati a nuove sanzioni”
“L’Italia non mette alcun veto sul quinto pacchetto sanzioni – ha aggiunto -, quello che è successo a Bucha, dove ci sono circa 140 civili morti per le strade, e abbiamo visto qui all’Unità di Crisi delle immagini riservate agghiaccianti, sono crimini di guerra. Nelle prossime ore aiuteremo l’Ue a fornire alla Corte Penale Internazionale tutte le prove che servono per punire questi crimini di guerra, atroci”.
“In queste ore – ha detto ancora Di Maio – si parla del fatto che l’esercito ucraino è riuscito a cacciare dall’area a nord di Kyiv l’esercito russo, hanno ripreso il controllo di Chernobyl. Questo è un bene per la sicurezza di tutti noi ma non ci illudiamo che il conflitto si abbasserà di intensità: i carrarmati russi che stanno lasciando Kyiv stanno andando verso est, e lì purtroppo il conflitto si intensificherà. Purtroppo, probabilmente, speriamo DI scongiurarlo, vedremo altre Bucha, altri casi DI atrocità dell’esercito russo”.
“Putin sta cercando di salvare la faccia – ha detto ancora il ministro degli Esteri -, ma è chiaro che sta perdendo questa guerra, se è stato costretto a lasciare l’area nord di Kiev. Questo non ci deve far pensare che siccome sta perdendo la guerra abbasserà l’intensità dell’attacco, è esattamente il contrario: probabilmente aumenterà l’aggressività. Non smettiamo mai di lavorare sulla via diplomatica perché è l’unica vera soluzione duratura per un conflitto come questo”.
“I fatti di Bucha – ha aggiunto Di Maio – fanno arretrare le speranze per una soluzione diplomatica il prima possibile ma, allo stesso tempo, la nostra proposta all’Ue di farsi coordinatrice dei “cessate il fuoco” localizzati con la Croce Rossa Internazionale o con l’UNHCR sta andando avanti. La presidenza francese dell’UE ha assunto diverse iniziative. I russi non stanno rispettando gli impegni rispetto ai cessate il fuoco e quando fanno corridoi umanitari portano in Russia le persone, e questo è molto complicato da gestire”.
“Non abbiamo informazioni specifiche e non voglio allarmare nessuno – ha concluso il ministro degli Esteri -, quello che voglio dire è che i corridoi umanitari per evacuazione e per ingresso DI beni devono essere coordinati con la Croce Rossa e con l’UNHCR, queste due organizzazioni preferiscono che si vada verso l’ovest dell’Ucraina, dove la situazione è più sicura. Continueremo a lavorarci, non dobbiamo perdere la fiducia nella soluzione diplomatica: anche nei peggiori conflitti si riesce a trovare una soluzione, e intanto continuiamo a indebolire l’economia russa e quindi la disponibilità finanziaria DI Putin per finanziare la guerra con le sanzioni”.