Non avendo previsto l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, il presidente francese Emmanuel Macron ha licenziato il capo dell’intelligence. In Italia invece la relazione del Copasir che riteneva poco probabile l’aggressione è stata addirittura approvata dal Parlamento venti giorni dopo l’inizio delle ostilità.
La relazione dei servizi segreti sulla guerra in Ucraina
Non è una novità che a Montecitorio e a Palazzo Madama ben pochi parlamentari leggano le relazioni che vengono loro sottoposte. Si può così arrivare a un voto sulle stesse senza conoscerne bene il contenuto. Considerando che a livello globale da mesi l’attenzione è concentrata sull’attacco di Vladimir Putin a Kiev qualche approfondimento in più la relazione del Copasir l’avrebbe forse meritato. E invece no.
Il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, a cui spetta il controllo parlamentare sull’operato dei servizi segreti italiani e dunque che dovrebbe avere un quadro ben chiaro anche dei sussurri sia sul suolo nazionale che all’estero, ha presentato al Senato la relazione sull’attività svolta dall’1 gennaio 2021 al 9 febbraio 2022, dunque fino a 15 giorni prima dell’invasione dell’Ucraina da parte dei russi, sostenendo che “un attacco su vasta scala” era “ritenuto poco probabile”.
Per il Comitato presieduto dal senatore Adolfo Urso, di FdI, “gli ultimi sviluppi della crisi ucraina che vedono un dislocamento di una consistente presenza militare russa presso il confine fanno” solo “temere un aumento del rischio di incidenti e l’innesco di reazioni”.
Una sottolineatura fatta dopo aver assicurato che “il Copasir ha seguito con estrema attenzione gli sviluppi della crisi russo-ucraina, tramite in particolare le audizioni dei direttori del Dis, dell’Aise e del Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, dai quali ha ricevuto informative puntuali”.
Per poi aggiungere che si riservava di proseguire “tale approfondimento in merito ad uno scenario in cui l’opzione dell’intervento russo potrebbe concretizzarsi drammaticamente con evidenti effetti di destabilizzazione e ricadute negative soprattutto sul settore energetico, per quanto riguarda l’approvvigionamento del gas e l’ulteriore aumento dei prezzi dell’energia”.
Da capire dunque anche quali informazioni avessero e quali informazioni abbiano riferito gli 007. Come se non bastasse però, a metà marzo, quando da 20 giorni sull’Ucraina piovevano bombe e missili, quella relazione in cui veniva data per improbabile l’aggressione è stata pure approvata dal Senato all’unanimità.
Il dibattito in aula sulla relazione del Copasir
In Aula, come se niente fosse, durante l’illustrazione del documento Urso ha anche affermato che lui era già intervenuto a Palazzo Madama “per dar conto proprio degli allarmi che il Comitato aveva espresso nelle sue relazioni sulla postura aggressiva della Russia in Ucraina e, più in generale, in Europa e nel Mediterraneo allargato, nei Balcani, in Libia e nel Sahel, in Africa; una minaccia accresciuta nel tempo, tesa ad accerchiare l’Europa, anche attraverso il controllo dell’energia e delle materie prime, pronta a utilizzare ogni mezzo in una moderna, terribile e pervasiva guerra ibrida”.
Ha sostenuto che il Copasir aveva evidenziato il dispiegamento militare russo intorno all’Ucraina. Per concludere: “Chiediamoci però se la minaccia russa non sia anche frutto della distrazione europea”. Ma una certa distrazione sua e degli altri senatori sembra appunto esserci stata anche sulla relazione approvata.