Un gesto di solidarietà fra colleghi che va oltre ogni aspettativa quello compiuto dai dipendenti di Intesa San Paolo a Bergamo, dove hanno accolto il personale di Pravex Bank e le loro famiglie costrette a lasciare l’Ucraina per colpa della guerra. I profughi ucraini in Italia sono prevalentemente donne dipendenti della banca controllata dal Gruppo Intesa, con al seguito i figli, e famiglie di dipendenti uomini che per la legge marziale non possono lasciare il Paese. Provengono soprattutto dalle zone Est dell’Ucraina e dalla capitale Kiev.
Profughi ucraini in Italia accolti dei dipendenti di Intesa San Paolo
Dei 780 dipendenti di Pravex Bank, oltre 100 hanno già lasciato l’Ucraina, insieme alle proprie famiglie, e sono stati accolti nei quattro Paesi confinanti: Moldavia, Romania, Slovacchia e Ungheria, dove Intesa Sanpaolo è presente con proprie banche che fanno parte della Divisione International Subsidiary Banks, guidata da Marco Elio Rottigni.
Unitamente ai loro familiari, sono quindi 180 le persone che hanno deciso di venire in Italia e circa 60 sono già arrivate a Bergamo da Bratislava (Slovacchia). Saranno ricevute da Paola Angeletti, Chief Operating Officer del Gruppo, e Marco Elio Rottigni, Responsabile Divisione International Subsidiary Banks di Intesa Sanpaolo.
Le altre iniziative di Intesa San Paolo per i profughi ucraini
Paola Angeletti ha anche annunciato che “in favore di tutti i colleghi di Pravex, abbiamo deciso di riconoscere una mensilità aggiuntiva di retribuzione e un anticipo di tre mensilità per sostenerli in questo momento drammatico. Inoltre, per venire incontro alle prime necessità dei colleghi che devono lasciare l’Ucraina, la Fondazione Intesa Sanpaolo Onlus ha deliberato un intervento specifico, in particolare a beneficio dei nuclei famigliari con figli minorenni”.
“A questo si aggiunge – ha continuato – l’accordo che Intesa Sanpaolo ha siglato di recente con le organizzazioni sindacali per mettere rapidamente a disposizione permessi retribuiti alle persone del Gruppo che intendano accogliere cittadini ucraini in Italia, inclusi colleghe e colleghi, o che siano impegnati in iniziative di volontariato svolte fuori dai confini nazionali attraverso ONG o enti non profit con finalità umanitarie e sociali”.
“Nei momenti difficili come quello che sta attraversando l’Europa – ha concluso la Chief Operating Officer di Intesa San Paolo – occorre restare vicini e aiutarsi l’un l’altro: un valore, quello della solidarietà, che in Intesa Sanpaolo si esprime con il rilevante ruolo assegnato al sociale e alle persone nel Piano di Impresa 2022-2025 presentato di recente dal CEO Carlo Messina”.