Kiev è ancora sotto attacco. Nella regione della Capitale ucraina la scorsa notte le truppe russe hanno effettuato più di 30 bombardamenti contro complessi residenziali e infrastrutture civili. Lo ha riferito l’amministrazione militare regionale di Kiev su Telegram, citato da Unian (qui tutti gli articoli sulla guerra in Ucraina).
Guerra in Ucraina, la scorsa notte i russi hanno colpito complessi residenziali e infrastrutture civili nella regione di Kiev
“L’esercito russo ha lanciato missili e bombe cercando di distruggere le infrastrutture e le aree residenziali in violazione del diritto umanitario internazionale. Gli occupanti russi continuano a terrorizzare la popolazione locale”, ha aggiunto l’amministrazione militare.
Nella giornata di oggi, riporta Kyiv Independent citando le autorità locali, le forze russe hanno colpito l’Oblast di Kharkiv 180 volte con il sistema lanciarazzi multiplo grad. Il governatore Oleh Synehubov ha detto che i russi hanno anche bombardato la regione di Kharkiv con artiglieria e mortai, danneggiando edifici e infrastrutture civili.
Guerra in Ucraina, Draghi avrà un colloquio con Putin nel pomeriggio di oggi
Intanto è stato confermato da Palazzo Chigi che il presidente del Consiglio, Mario Draghi, avrà un colloquio con il presidente russo, Vladimir Putin nel pomeriggio di oggi. La notizia era stata anticipata dal ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, nel corso di un punto stampa all’Ambasciata d’Italia a Berlino.
“Nelle prossime ore il premier Mario Draghi sentirà il presidente Putin. Prendiamo atto dei passi diplomatici compiuti – ha detto Di Maio – e valuteremo gli annunci russi confrontandoli coi fatti. Non bisogna creare false illusioni”.
“Non dobbiamo illuderci – ha detto ancora il ministro degli Esteri parlando della guerra in Ucraina – che sia semplice arrivare alla fine dell’accordo. Anche rispetto alle preoccupazioni che stanno vivendo i nostri cittadini, non dobbiamo creare false illusioni. Se la Russia terrà fede a quello che ha detto e ritirerà in parte le truppe da Kiev vorrà dire che la nostra strategia, basata sul supporto economico e militare all’Ucraina, e sulle sanzioni a Mosca, sta funzionando. E si tratta di una strategia unica che segna una politica estera europea unita”.