Bonus Renzi 2022: quando viene pagato, cosa cambia e a chi spetta il nuovo trattamento integrativo in busta paga?
Bonus Renzi 2022: cosa cambia e a chi spetta?
La b ha apportato alcune modifiche all’ex bonus Renzi, ridefinito già a partire dal 2020 come “trattamento integrativo”. Il bonus comporta un credito Irpef riconosciuto direttamente in busta paga ai lavoratori dipendenti che hanno un reddito inferiore a una determinata soglia.
Le novità che riguardano il nuovo trattamento integrativo sono indicate nella legge di bilancio 2022 n. 234/2021 e prevedono:
- Abolizione e rimodulazione delle detrazioni;
- Eliminazioni dell’IRAP in casi specifici;
- Nuove aliquote e scaglioni IRPEF.
L’articolo 1, comma 3 della legge di bilancio, poi, ha ridoto da 28.000 a 15.000 euro la soglia di reddito complessivo per ottenere il bonus Renzi 2022 di 100 euro da parte dei percettori di reddito di lavoro dipendente e assimilati, preservando le modalità di calcolo e i requisiti.
Pertanto, il trattamento integrativo viene approvato nel caso in cui:
- Il reddito complessivo supera i 15.000 ma non i 28.000 euro;
- La somma di specifiche detrazioni risulta essere superiore all’imposta lorda. In questo caso, tra le detrazioni riconosciute figurano quelle per carichi di famiglia, per reddito da lavoro dipendente e assimilati, per interessi passivi su prestiti o mutui contratti entro il 2021, per le rate relative alle spese sostenute fino al 31 dicembre 2021 riferite a spese sanitarie, interventi di recupero del patrimonio edilizio e di riqualificazione energetica degli edifici.
Quando e come viene pagato il nuovo trattamento integrativo
L’importo massimo del bonus corrisponde a 1.200 euro ed è pari alla differenza tra le somme delle detrazioni e l’imposta lorda. La cifra massima viene erogata in dodici rate dall’importo massimo di 100 euro e figura direttamente nella busta paga del dipendente.
Il trattamento integrativo deve essere riconosciuto dai sostituti d’imposta in modo automatico e non deve essere condizionata dalla presentazione della richiesta da parte dei lavoratori. Il bonus, infatti, deve essere erogato direttamente nelle buste paga da gennaio 2022, verificandone in sede di conguaglio l’effettiva spettanza.