Gp Arabia Saudita a rischio: nonostante stiano procedendo le prove libere dei piloti di Formula 1 nel circuito di Jeddah, intorno al situazione non è per niente tranquilla. Si sentono forti boati, si vede e si sente del fumo dovuto a delle esplosioni. Già accertata la matrice terroristica.
Gp Arabia Saudita a rischio
La Formula 1 è impegnata in Arabia Saudita, dove nel weekend 25-26-27 marzo 2022 si corre sul tracciato di Jeddah. Tuttavia, non sono però giorni tranquilli, non tanto all’interno del circuito, ma all’esterno.
Come riportato dall’emittente televisiva Al Jazeera, e ripresa da OA Sport, sembra che in Arabia Saudita ci siano attualmente forti disordini geopolitici causati dagli Huti, esercito sciita contrapposto ai sunniti, che stanno bombardando larghe zone del territorio. Dalle prime informazioni che sono giunte, sarebbe infatti stato colpito un impianto petrolifero dell’Aramco, attuale sponsor dell’Aston Martin, oltre ad alcuni altri siti posizionati sulle coste del Mar Rosso. Dunque, la gara di Formula 1 di Jeddah è a forte rischio.
Cosa sta succedendo
In queste ore gli organizzatori del circuito di Jeddah stanno monitorando la situazione anche perché negli ultimi giorni si sono verificati attacchi missilistici in città. La situazione intorno al circuito non è per niente tranquilla. C’è stato infatti un attacco missilistico a un impianto di alimentazione Aramco, come riporta la Reutes. L’agenzia di stampa spiega che un altro missile, proveniente sempre dallo Yemen, è stato intercettato ma era puntato sulla città. Inoltre sono stati segnalati nove attacchi da parte di droni.
Nonostante gli attacchi evidenti e anche visibili dal circuito, i piloti sono scesi in pista per la prime e poi per la seconda sessione di prove libere. Anche se la Formula 1 ha reso noto che è in attesa di indicazioni da parte delle autorità competenti. Infine, c’è stato un incontro tra i piloti e i vertici della F1 per capire cosa è successo e cosa potrebbe succedere nel corso del weekend dopo l’attacco missilistico (con un drone) a un impianto petrolifero a 22 Km dalla pista. Da segnalare che nel corso delle prime prove libere, Verstappen aveva indicato via radio della “puzza di fumo”.