Nuova ondata Covid in Italia: Omicron 2 porterà la quinta? Il parere degli esperti e i sintomi della sottovariante.
Nuova ondata Covid in Italia: Omicron 2 porterà la quinta? I sintomi
Nuova ondata Covid in Italia e in Europa? La sottovariante Omicron 2, nota anche come sottovariante BA.2, sta generando l’aumento dei casi di contagio che sta preoccupando il mondo intero. Mentre l’attenzione mediatica è interamente rivolta alla guerra in Ucraina, i dati statistici mostrano in modo evidente la progressiva risalita degli indici, provocata soprattutto dalla maggiore trasmissibilità di Omicron 2.
Per quanto riguarda la sottovariante, i possibili sintomi di ondata per determinare se sia stata contratta l’infezione possono essere riassunti nel seguente modo: brividi o febbre, tosse o tosse continua, mal di schiena, respiro affannato, mal di testa, stanchezza, perdita di appetito, dolore muscolari, nausea o vomito, diarrea, dolori muscolari, possibile perdita di gusto o olfatto, disorientamento o confusione mentale, congestione nasale, disturbi della lingua come gonfiore o protuberanze, problemi alle dita degli arti inferiori o superiori, bruciore di stomaco, eruzioni cutanee, ulcere e macchie bianche, gonfiore o cambio di colore dal rosso vivo al violaceo, dolore addominale, ulcere e macchie bianche, dolore al petto, temperatura elevata, mal di gola o voce rauca.
Aumento dei contagi: la situazione in Germania, Cina e Stati Uniti
In merito all’aumento dei contagi, si è espresso il ministro della Salute tedesco, Karl Lauterbach. In Germania, infatti, si registrano al momento circa 260 mila nuovi casi al giorno.
Nel corso di una conferenza stampa, quindi, il ministro della Salute tedesco ha dichiarato: “La situazione pandemica è molto peggiore dell’umore. Leggo sempre che la variante Omicron è leggera, ma questo è falso o comunque vero solo in parte. Ci sono 250 vittime al giorno in Germania e tra poche settimane i pazienti che moriranno saranno di più”.
La Cina, intanto, è riprecipitata nell’incubo del lockdown: nel Paese, tuttavia, la situazione è stata causata dalla variante Omicron e non da Omicron 2.
Negli Stati Uniti d’America, invece, è stato denunciato come i casi associati alla sottovariante abbiano la tendenza a raddoppiare di settimana in settimana.
Pericolo nuova ondata Covid in Italia: il parere degli esperti
Bassetti: “Evitiamo allarmismi. I tamponi negativi non indicano malati gravi”
Sul pericolo di una nuova ondata Covid in Italia, si sono espressi alcuni esperti italiani che hanno commentato lo spettro della quinta ondata causata dalla sottovariante Omicron 2.
Il direttore della Clinica di Malattie Infettive del Policlinico San Martino di Genova, Matteo Bassetti, ha affermato: “Evitiamo di allarmare la gente dicendo che va tutto male o parlando di quinta ondata di Covid-19, perché salgono solo i tamponi positivi. Avere tamponi positivi non vuol dire avere malati e soprattutto non vuol dire avere malati gravi. C’è stato negli ultimi giorni un aumento dei contagi legato soprattutto alla veloce circolazione virale tra i bambini tra i 5 e gli 11 anni, che sono ancora poco protetti in quanto non vaccinati in oltre il 50% dei casi. Negli ospedali nessuna preoccupazione, la discesa continua ormai da 4 settimane consecutive”.
Pregliasco: “Sottovarianti Covid contagiose, troppa rilassatezza dei costumi”
Sul rischio di una quinta ondata causata da Omicron 2, è intervenuto anche il virologo e docente all’Università Statale di Milano, Fabrizio Pregliasco.
L’esperto, infatti, ha osservato: “La risalita di Covid-19 è purtroppo un dato abbastanza confermato in tutta Europa. La speranza è che si possa trattare solo di un’onda di rimbalzo più che di una quinta ondata epidemica vera e propria. Un periodo di tempo che dovrebbe bastarci per capire se questo incremento di casi comporterà un appesantimento anche dal punto di vista dei ricoveri in area medica e in terapia intensiva. Certo è che questa cosa ci spiazza un po’. Avremmo detto che quello del Covid – da qui in poi – sarebbe stato un andamento più stagionale, di presenza endemica del virus, però con uno scivolamento verso il basso. Invece queste Omicron 2 e 3, varianti sorelle dell’Omicron originaria, sono contagiosissime. In generale, vedo una ‘rilassatezza dei costumi’: il focus comunicativo si è spostato tutto sulla guerra in Ucraina e, insieme al miglioramento oggettivo delle scorse settimane, ha alimentato l’idea del tutto finito. Ha fatto sì che in molti schivino le vaccinazioni e le dosi booster perché ‘tanto adesso a che serve’, e ha condizionato i comportamenti lasciando Sars-CoV-2 più libero di agire. Ma il virus è tra noi e, sottovalutato, ha rialzato la testa”.