Il guerra in Ucraina prosegue estendendosi ad altre città della Paese. Nella notte le forze russe hanno attaccata l’area di Odessa, sul Mar Nero. Sul fronte diplomatico il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, fa sapere che le posizioni nei negoziati sembrano ora “più realistiche”. Ed è atteso per oggi pomeriggio il pronunciamento della Corte internazionale di giustizia (Cig) dell’Onu sulla richiesta urgente dell’Ucraina affinché la Russia fermi l’invasione.
Il governo Kiev ha chiesto alla Cig di prendere misure urgenti ordinando a Mosca di “sospendere immediatamente le operazioni militari”. “La Russia deve essere fermata, e la Corte ha un ruolo da svolgere per fermarla”, ha detto alla Corte dell’Aja il rappresentante dell’Ucraina, Anton Korynevych.
Guerra in Ucraina, oggi il pronunciamento della Corte internazionale di giustizia dell’Onu sullo stop all’invasione
Ieri sera, intanto, nella Capitale ucraina è entrato in vigore il coprifuoco che durerà fino a giovedì mattina. Poi, nella notte e all’alba nella capitale sono state attivate ancora le sirene di allerta aerea e i cittadini sono stati invitati a recarsi nei rifugi. In base a quanto riportato dal servizio statale ucraino per le emergenze, si è verificato un crollo in un edificio residenziale nel distretto di Shevchenkivskyi di Kiev, due persone sono rimaste ferite e 37 evacuate.
Navi russe hanno bombardato la costa a Tusla, vicino Odessa
Secondo Kyiv Independent, oltre alla capitale, nella notte l’allarme aereo è scattato anche in altre città e regioni del paese, tra cui Poltava, Dnipro, Leopoli, Ivano-Frankivsk, Odessa e Vinnytsia. Navi russe avrebbero bombardato la costa vicino Odessa e due persone sarebbero rimaste ferite, secondo quanto riferisce lo stesso sito ucraino che cita le autorità locali.
La notizia è stata confermata anche dal consigliere del ministro degli Affari interni ucraino, Anton Gerashchenko, che su Telegram ha spiegato che “le navi militari russe hanno iniziato attacchi di artiglieria e missili sulla costa ucraina nella regione di Odessa” nei pressi di Tusla e che però non ci sono stati tentativi di sbarco.
La situazione dal punto di vista umanitario resta difficile. Ieri il numero di persone fuggite dall’Ucraina ha superato i tre milioni. Inoltre, le conseguenze del conflitto si riflettono anche in altri paesi. “La guerra in Ucraina è anche un assalto alle persone e ai paesi più vulnerabili del mondo”, ha scritto in un tweet il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres. “I prezzi di cibo, carburante e fertilizzanti – ha continuato – stanno salendo alle stelle, colpendo più duramente i più poveri e piantando i semi dell’incertezza politica e dell’instabilità nel mondo”.
Proseguono i colloqui (leggi l’articolo). Per il vice primo ministro polacco, Jaroslaw Kaczynski, ieri in missione a Kiev con i premier di Polonia, Repubblica Ceca e Slovenia, in Ucraina serve una “missione di pace e umanitaria della Nato” e altre organizzazioni. “L’Europa deve capire – ha affermato invece il premier polacco Mateusz Morawiecki in un tweet – che se perde l’Ucraina non sarà più la stessa. Non sarà più l’Europa. Piuttosto sarà una versione sconfitta, umiliata e patetica. Voglio un’Europa forte e risoluta”.
Nelle ultime ore il presidente ucraino Zelensky, in un video, è tornato a parlare dei negoziati in corso con la Russia spiegando che “gli incontri continuano” e che “le posizioni nei negoziati sembrano più realistiche” ma “è ancora necessario tempo”. Ieri avevo chiesto all’Occidenti nuovi rifornimenti di armi (leggi l’articolo).