“Oltre 2.500 persone sono state uccise, secondo i rapporti ufficiali delle autorità cittadine. E questa è una catastrofe alla quale il mondo non ha dato il giusto peso”. È quanto ha detto il consigliere della presidenza di Kiev, Oleksiy Arestovych, parlando delle vittime causate dal conflitto in corso in Ucraina nella sola città di Mariupol.
Sbloccato il corridoio umanitario, è cominciata l’evacuazione dei civili da Mariupol
“È cominciata l’evacuazione civili da Mariupol. È stato sbloccato il corridoio umanitario per l’evacuazione dei civili dalla città nel sud dell’Ucraina assediata dai russi. Decine di automobili con a bordo residenti hanno potuto lasciare il centro abitato” ha reso noto l’agenzia ucraina Unian citando il portavoce del sindaco di Mariupol, Petro Andryushchenko.
Le autorità locali hanno riferito che non possibile garantisce la sicurezza delle persone che transitano nel corridoio umanitario aperto stamane. Il corridoio, ha precisato il Consiglio comunale di Mariupol, è accessibile solo con le autovetture private. Alle 3 del pomeriggio sono uscite dalla città 160 automobili che hanno passato Berdyansk.
Andriushchenko in mattinata aveva annunciato che a partire dalle 13 ora locale i civili erano in grado di uscire dalla città attraverso un corridoio umanitario e dirigersi verso la città di Zaporizhzhia sotto il controllo ucraino. “Abbiamo la conferma del regime di cessate il fuoco su un corridoio di evacuazione per trasporto privato lungo la rotta: Mariupol – Melekine – Portovske – Mangush – Berdiansk – Zaporizhzhia. Al momento, più di 50 auto private hanno già superato Berdiansk e si stanno dirigendo verso Zaporizhzhia”.
In 17 giorni di guerra sono 2,6 milioni gli ucraini che hanno lasciato il Paese
“Dal 24 febbraio oltre 2.400 civili sono morti a Mariupol”, ha confermato l’Alto rappresentante Ue per la Politica estera, Josep Borrell,”in soli 17 giorni di guerra 2,6 milioni di ucraini sono già scappati dall’Ucraina” e questo “è il più grande movimento di persone dalla fine della Seconda guerra mondiale”.
Ed è di oggi la notizia della morte della donna incinta, la cui immagine, da ferita, nei giorni scorsi, aveva fatto il giro del mondo (leggi l’articolo). La donna era stata portata in barella in un altro ospedale dopo che quello dove si trovava, a Mariupol, era stato bombardato dai russi. La giovane donna aveva gravi ferite al bacino e all’anca, il chirurgo Timur Marin ha praticato un cesareo d’urgenza ma il neonato è nato morto. Secondo i medici citati dal Telegraph, quando la donna ha capito che l’aveva perso ha urlato: “Uccidetemi ora!”. “Oltre 30 minuti di tentativi di rianimarla non hanno funzionato, entrambi sono morti”.