Scorte di cibo: è assalto ai supermercati. Tutto ciò è davvero necessario? Cosa sta succedendo in Italia: una sorta di psicosi generale che non trova fondamento visto che la protesta legata ai supermercati è locale e nemmeno totale.
È necessario fare scorte di cibo?
La guerra ha scatenato diverse conseguenze: dal caro carburante allo sciopero degli autotrasportatori . Proprio quest’ultimi stanno causando invece una mancanza di scorte alimentari mandando in crisi molti cittadini. Qualcuno dice addirittura che sia tornato lo spettro della prima ondata di pandemia.
Lo sciopero proprio degli autotrasportatori indicherebbe di fare una scorta di cibo, almeno per qualche giorno. In realtà, a fermarsi sono camionisti locali sardi, dunque a preoccuparsi maggiormente dovrebbero essere i cittadini della Sardegna, anche perché la minaccia, si dice, potrebbe durare per 15 giorni.
La verità sui supermercati presi d’assalto
Il rischio maggiore legato allo sciopero degli autotrasportatori riguarda i supermercati vuoti: pericolo che sta destando timori a livello nazionale. Uno sciopero continuato del settore provocherebbe di fatto il blocco della distribuzione dei generi alimentari in negozi e supermercati.
La verità che da lunedì 14 marzo gli autotrasportatori sardi saranno in sciopero e avvisano che per 15 giorni non effettueranno consegne nei supermercati. Da qui l’invito a fare scorte per evitare di rimanere senza beni primari. Migliaia di chat della Sardegna stanno inviando lo stesso messaggio che avvisa la popolazione dell’imminente blocco dei tir. “La Legge vieta la mancata distribuzione dei beni primari” – si legge in chat – “La protesta contro il caro benzina riguarda tutti, bisogna protestare in altri modi“.
La verità è che non serve prendere da assalto i supermercati, i beni di prima necessità dovrebbero essere lo stesso garantiti, anche se a prezzi più alti ma dovuti al caro carburante e alla guerra in Ucraina.