Sciopero autotrasportatori 14 marzo 2022: quali saranno le conseguenze? L’Italia rischia davvero di restare con i supermercati vuoti?
Sciopero autotrasportatori 14 marzo 2022: manifestazioni in tutta Italia
Il caro carburante sta compromettendo sempre di più la situazione in Italia che rischia presto di andare incontro alla paralisi. A causa dell’aumento dei costi, infatti, le aziende di autotrasporti sospenderanno i loro servizi a livello nazionale per “causa di forza maggiore”. In questo contesto, lo scoppio del conflitto russo-ucraino sta provocando un’incredibile esplosione dei prezzi del carburante che sta diventando sempre più difficile da sostenere.
Per mettere in evidenza quanto sta accadendo e i problemi economici che stanno travolgendo gli autotrasportatori, quindi, Trasportounito ha spiegato che sono state organizzate una serie di manifestazione coordinate volte a sottolineare lo stato di estrema necessità del settore.
I primi effetti dello sciopero stanno già cominciando a manifestarsi in tutto il Paese, con particolare attenzione alla Sardegna. Nella Regione, i supermercati sono stati presi d’assalto per timore che restino presto vuoti.
Motivi e durata dello sciopero autotrasportatori in partenza il 14 marzo 2022
In merito allo sciopero degli autotrasportatori in partenza il 14 marzo 2022, l’Associazione nazionale Trasportounito ha inviato una lettera alla presidenza del Consiglio, al ministro e al viceministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili e al presidente della Commissione di Garanzia in Scioperi. Nella lettera, la sospensione dei servizi del settore viene descritta come “inevitabile” mentre lo sciopero scaturisce dall’esigenza di tutelare le imprese e i lavoratori dal rincaro del carburante. Al momento, in Italia, si registra un costo medio di 2,40-2,45 euro/litro per benzina e gasolio.
Al momento, non è ancora stato rivelato quanto durerà lo sciopero in partenza lunedì 14 marzo. In relazione alla sospensione dei servizi, Unatras ha organizzato manifestazioni degli autotrasportatori su tutto il territorio nazionale nella giornata di sabato 19 marzo. La nota dell’Unione delle associazioni dell’autotrasporto in Italia, infatti, riporta il seguente messaggio: “La situazione è diventata drammatica. Continuando a tergiversare, il Governo si assume il rischio che nascano nuovamente iniziative spontanee di protesta, nonché la responsabilità di lasciare committenze senza rifornimenti”.
Alle manifestazioni del 19 marzo, inoltre, Unatras ha dichiarato che seguiranno “ulteriori e più incisive iniziative”.
L’Italia rischia di restare con i supermercati vuoti? Il caso della Sardegna
Il rischio maggiore legato allo sciopero degli autotrasportatori riguarda i supermercati vuoti: pericolo che sta destando timori a livello nazionale. Uno sciopero continuato del settore provocherebbe di fatto il blocco della distribuzione dei generi alimentari in negozi e supermercati.
Le prime ripercussioni dello sciopero si stanno evidenziando in Regioni come la Sardegna. In seguito alla diffusione di un audio di un autotrasportatore sardo che prevedeva un blocco del servizio di 15 giorni, il terrore della paralisi alla quale sarebbe andata incontro l’isola ha scatenato l’assalto ai supermercati da parte dei cittadini. In tanti si sono accalcati nei negozi per fare scorta dei beni di prima necessità.
Sulla situazione in atto in Sardegna, è intervenuto uno degli organizzatori della riunione Tramatza, Massimiliano Serra, che ha spiegato: “Lo sciopero sarà volontario, ma il messaggio deve arrivare a tutti. Siamo pronti a paralizzare l’Isolaper attirare l’attenzione su una situazione insostenibile. Non solo il gasolio che è ormai arrivato a prezzi stellari, a pesare sulle nostre tasche ogni giorno ci sono anche l’aumento dei costi per i trasporti marittimi, quelli per la manutenzione del mezzo e la sostituzione degli pneumatici”.