Cosa vuol dire che l’Italia ha attivato le strutture della difesa civile. C’è timore e paura nel resto d’Europa, soprattutto dopo l’ultimo attacco russo alla centrale nucleare e alle parole di Putin che ha dichiarato di voler continuare la guerra senza compromessi.
Cosa vuol dire che l’Italia ha attivato le strutture della difesa civile
Il sottosegretario all’Interno Carlo Sibilia ha spiegato che l’Italia ha attivato le strutture di difesa civile: “L’Italia non è in guerra. È però necessario prepararsi ad ogni scenario: stiamo attivando in queste ore le strutture della Difesa civile, tramite il dipartimento dei vigili del fuoco e del soccorso pubblico e della Difesa civile, per valutare le situazioni emergenti di guerra e per pianificare le misure da adottare a seguito della crisi internazionale. Dalla gestione e soccorso degli sfollati ucraini in arrivo in Italia, ad altre possibili evoluzioni di scenario”.
In teoria, tali strutture vengono attivate in caso di aggressione ma in realtà non è in guerra ma forse è consapevole che ci possa essere il rischio e dunque si prepara all’eventualità di un attacco. Infatti, la Difesa Civile consiste “nell’attività di salvaguardia svolta da parte dello Stato nei confronti del Paese in occasione di aggressione alla Nazione. Essa ha il compito di assicurare la continuità dell’azione di governo, proteggendo, da un lato, la capacità economica, produttiva e logistica del Paese e, dall’altro, riducendo l’impatto degli eventi di crisi sulla popolazione”.
L’Italia si prepara alla guerra?
La Difesa Civile prevede che “tutte le Amministrazioni e gli Enti dello Stato, con il concorso guidato degli Enti strategici (comunicazioni, trasporti, industrie produttrici di beni primari) si organizzano al loro interno e si coordinano tra loro al fine di essere preparati ad affrontare una crisi quale quella descritta. L’attività si configura in pianificazioni, procedure, esercitazioni, studi e quanto altro necessario”.
La Difesa Civile si attua anche come forma di prevenzione in vista di pericolo o rischio che secondo il Manuale Nazionale si tratta di “ogni situazione suscettibile di poter coinvolgere o mettere a rischio gli interessi della collettività nazionale”. Dunque, l’Italia si vuole sentire preparata in caso di scoppio di un conflitto mondiale.