Spesa militare in Italia: a quanto ammonta e in che modo aumenterà con il propagarsi delle conseguenze della guerra in Ucraina? In merito alla questione, è recentemente intervenuto il ministro della Difesa Lorenzo Guerini.
Spesa militare in Italia: come cambierà e aumenterà per la guerra in Ucraina?
In materia di spesa militare in Italia, si è espresso il ministro della Difesa Lorenzo Guerini che, alla luce della guerra in Ucraina, ha sottolineato la necessità che “l’Italia aumenti le sue spese militari”.
Secondo il ministro Guerini, infatti, il contesto attuale impone al Paese “di fare di più, non solo sul piano finanziario ma anche sull’aggiornamento dello strumento militare” non solo italiano ma anche europeo.
Commentando l’invasione russa dell’Ucraina, il ministro della Difesa ha dichiarato: “Ormai è chiaro che gli obiettivi che Putin si era prefissato non sono stati raggiunti, c’è stata una lentezza non prevista nelle operazioni, una difficoltà nel garantire i rifornimenti alle truppe russe. E poi è stata sottovalutata la capacità di resistenza delle forze armate e della popolazione ucraina, davvero eroica. Ci stanno sorprendendo con la volontà di lottare, di fronte alla situazione drammatica che stanno affrontando”.
In relazione alla reazione del Parlamento italiano rispetto alla crisi ucraina, il ministro Guerini ha affermato: “La cosa più importante è che il Parlamento ha dato dimostrazione di grande umanità di intenti nella consapevolezza del momento straordinario che siamo chiamati a vivere e delle misure che sono necessarie per affrontarlo. I parlamentari hanno saputo superare anche posizioni differenti che hanno caratterizzato il passato”.
A quanto ammonta la spesa militare italiana nel 2022?
Nel 2022, la spesa militare in Italia ha raggiunto la cifra record di circa 26 miliardi di euro. Con l’avvento della guerra in Ucraina, tuttavia, si stima che la somma da destinare verrà aumentata.
A questo proposito, il ministro della Difesa ha osservato: “È un tema che già ci siamo posti. Da quando sono ministro, cioè dal settembre 2019, il bilancio è cresciuto significativamente da 22,2 a 25,8 miliardi. E c’è stato un salto di qualità negli investimenti. Anche il contesto attuale ci impone di fare di più, non solo sul piano finanziario, ma anche sull’aggiornamento dello strumento militare – e ha precisato –. Poi, c’è da ragionare sulla proiezione del nostro strumento militare fuori area, quindi le missioni e la partecipazione alle operazioni NATO e dall’altro lato c’è la difesa europea”.
Per quanto riguarda l’ipotesi della nascita di un esercito europeo, infine, Lorenzo Guerini ha concluso, asserendo: “Avremo una difesa europea? Come più volte detto, il nodo più che tecnico-militare è politico. Io auspico il rafforzamento della difesa europea”.