Profughi Ucraina in Italia: dopo i primi otto giorni di guerra, iniziano ad arrivare in Europa gruppi di donne, anziani e bambini in fuga dalla guerra. L’Unione Europea prevede un piano di distribuzione nei paesi aderenti che accetteranno di accogliere. Inoltre, dai negoziati arriva l’accordo di non ostacolare e attaccare i corridoi umanitari dei civili in fuga.
Profughi Ucraina in Italia: quanti ne arriveranno
L’Italia è sicuramente il Paese che più di tutti ha accolto i cittadini ucraini a partire dagli anni ’90: infatti, sono poco più di 230mila i cittadini ucraini presenti in Italia.
L’Unione Europea prevede un sistema di asilo multinazionale secondo il quale se uno Stato membro si trova ad affrontare un flusso sproporzionato di migranti si mette in moto un piano operativo che richiede il supporto europeo e quindi degli altri Paesi dell’UE.
Dunque, i migliaia di profughi ucraini, la maggior parte donne, bambini e anziani, dovranno essere divisi tra tutti i paesi dell’Unione Europea. Inoltre, saranno stanziati anche dei fondi che saranno destinati principalmente ai paesi limitrofi che si trovano già ad accogliere le prime ondate: Polonia, Ungheria, Slovacchia e Romania hanno già messo a punto nei giorni scorsi strutture e piani di accoglienza.
Secondo una prima stima in Italia dovrebbero arrivare intorno alle 900mila persone. La regione che dovrebbe ospitarne di più è la Lombardia, in cui attualmente vivono 55mila ucraini sui 240mila residenti in Italia. La conferma è arrivata oggi dal governatore Attilio Fontana, in un intervento a Radio 24. “Ci aspettiamo un flusso di 100.000 profughi dall’Ucraina”
Secondo l’ultimo censimento Istat in Italia “ci sono circa 236mila persone, per il 75% donne. La regione in cui vivono più ucraini è la Lombardia, seguita da Campania ed Emilia Romagna”.
Come gestiremo i migliaia di profughi
L’Italia con le diverse regioni si sta già mobilitando ad accogliere anche perché i primi gruppi di profughi già sono arrivati. Ci sta mobilitando, con una serie di iniziative da parte di Chiesa, associazioni e soggetti privati.
Le regioni con l’aiuto dei Comuni già stanno prevedendo dei piani di accoglienza, in attesa anche dei fondi che dovrebbero arrivare. La solidarietà chiama la solidarietà. Molte associazioni con la partecipazione della Chiesa e della politica stanno effettuando già raccolte di tutto il necessario sia per chi arriva sia per inviarli in Ucraina. La Caritas Italiana ha messo a disposizioni numeri e Iban ma soprattutto amministrazioni locali e Chiese con la partecipazioni dei privati mettono a disposizione locali.
Inoltre, l’azienda MarinoBus, attiva nel trasporto di passeggeri su gomma, metterà a disposizione biglietti gratuiti per i trasferimenti in bus degli sfollati.
Dalla Lombardia, il presidente Fontana ha dichiarato: “Ci stiamo dando da fare stiamo predisponendo la distribuzione dei profughi, individuando le strutture ricettive come per esempio gli ex covid-hotel, cercando di capire se ci sono case Aler disponibili”.
Anche Papa Francesco ha lanciato un appello all’accoglienza per gli “anziani che cercano rifugio” e “le mamme in fuga con i loro bambini”. “Sono fratelli e sorelle per i quali è urgente aprire corridoi umanitari. Vanno accolti”, ha detto il Pontefice.