Prendere un treno della metro a Roma è sempre più una missione impossibile. Disservizi, pochi mezzi e ritardi nella manutenzione stanno rendendo difficile la vita ai pendolari romani. Lo sanno bene soprattutto gli utilizzatori delle linee B e B1 che convivono con un servizio che quando funziona lo fa a intermittenza e che martedì è addirittura andato nel pallone, tanto che per quasi tutta la giornata i convogli sono stati un miraggio.
Prendere un treno della metro a Roma è sempre più una missione impossibile
Ma è sulle cause di questa debacle del servizio pubblico che in queste ore si sta consumando uno scontro in Campidoglio, con il Pd che accusa l’ex sindaca Virginia Raggi e lancia un programma di ammodernamento della metropolitana e M5S che risponde spiegando che, in realtà, si tratta del piano già approvato proprio dall’ex prima cittadina.
“La situazione della Metro B in parte dipende da un sabotaggio, in parte dipende dalla situazione che ci hanno lasciato questi signori del M5s nella precedente legislatura. Si dovrebbero vergognare, hanno lasciato Roma senza rotabili: non hanno fatto le revisioni ai treni delle metro A, B e C” ha spiegato l’assessore ai Trasporti della Giunta guidata da Roberto Gualtieri, Eugenio Patanè.
“Ci hanno lasciato in una situazione da Terzo Mondo” insiste l’assessore che poi annuncia una sorta di piano Marshall per risollevare il servizio pubblico: “Noi avremo 5 anni di necessità di ricostruzione completa dell’armamento dei binari, delle banchine, degli impianti antincendio, cose di cui si sarebbero dovuti occupare anni fa. Se non hai fatto nulla e arrivano le scadenze di manutenzione e revisione le autorità di regolamentazione vengono e fermano la linea.
La linea A chiuderà alle 21 da giugno per 18 mesi. Abbiamo comprato un pacchetto di 30 treni nuovi, arriveranno tra 2 anni e mezzo perché vanno costruiti. Poi serve un patto con l’autorità ferroviaria per non mettere in ginocchio Roma”. Peccato che le cose non starebbero affatto così.
“A vergognarsi dovrebbe essere l’assessore Patanè, non il M5S. Il piano Marshall per le metro di cui parla è il piano lasciato dal M5S” spiega la capogruppo pentastellata in Campidoglio, Linda Meleo, aggiungendo che “l’Assessore Patanè (o la sua comunicazione)” starebbero tentando “di distogliere l’attenzione dal problema, denunciando un boicottaggio a un tornio” che “se l’avessi detto io, immaginate cosa sarebbe accaduto”.
La 5 Stelle poi entra nel merito delle accuse di Patanè sostenendo “che si attribuisce tutto questo ‘alla mancanza di manutenzione della precedente consiliatura’. Falsissimo, è una bugia facilmente dimostrabile”. Così, dati alla mano, la Meleo racconta che “il lavoro fatto nei 5 anni precedenti su questo fronte” è “partito da zero, ossia da una situazione in cui non c’erano soldi e progetti”.
Per questo “abbiamo preparato progetti e ottenuto dal Governo un finanziamento per 425 milioni di euro, per il tramite dei fondi per il trasporto rapido di massa. Risorse che sono tardate ad arrivare a causa di un ricorso sulla ripartizione dei fondi statali a livello nazionale”. Risolta la questione e ottenuti questi finanziamenti, “abbiamo preparato le gare pubbliche” tanto che “i lavori che stanno partendo, o che sono già partiti, sono proprio i frutti di questo processo” e, guarda caso, il piano di interventi annunciato dal Pd lo ricalca completamente.
Tra questi spiccano la “fornitura di 2 treni per linea A e 12 treni per linea B”, poi la “manutenzioni straordinarie di 51 rotabili” e numerosi “interventi di adeguamento elettrico, delle banchine di galleria, dell’impianto idrico e quello antincendio”.