Il generale Sergei Shoigu, ministro della Difesa della Russia, è noto per essere uno dei fedelissimi del Cremlino e uomo ombra del presidente Vladimir Putin.
Generale Sergei Shoigu, chi è l’uomo ombra di Putin fedelissimo al Cremlino?
Il generale e ministro della Difesa russo, Sergei Shoigu, è probabilmente il più fedele tra i fedeli collaboratori del presidente Vladimir Putin. Il militare, infatti, è colui al quale il leader del Cremlino si rivolge nelle circostanze più critiche e delicate.
Shoigu, 66 anni, non è originario di San Pietroburgo come la maggior parte degli amici più intimi di Putin e non ha mai aderito alle fazioni dei riformisti o dei democratici. Per questo motivo, non rappresenta alcun clan di potere. Il generale-ministro potrebbe essere rimosso dai suoi incarichi in qualsiasi momento in quanto dipende esclusivamente della benevolenza e dell’approvazione del presidente russo, del quale mette in pratica qualsiasi direttiva senza battere viglio. A questo proposito, in considerazione della sua esperienza come servitore dello Stato, il generale Sergei Shoigu ha sviluppato una incredibile capacità di intuire le volontà del capo del Cremlino e di anticiparle. Pertanto, pur avendo origini ucraine da parte di madre, ha rapidamente provveduto a organizzare “esercitazioni pacifiche, non aggressive e sul territorio russo” che hanno contraddistinto le fasi preliminari che hanno preceduto l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia.
Fedeltà a Putin e guerra in Ucraina: “Kiev vuole dotarsi del nucleare”
La fedeltà del generale Shoigu è apparsa ancor più evidente quando Putin ha deciso di riconoscere le due Repubbliche separatiste del Donbass. Nel corso della riunione del Consiglio di Sicurezza avuto luogo in concomitanza con lo scoppio della guerra, i ministri e i capi dei servizi segreti hanno confermato il loro sostegno al capo del Cremlino.
Il ministro della Difesa, invece, non si è limitato soltanto a concordare con la decisione del presidente russo ma ha anche lanciato un’inverosimile accusa contro il Governo di Kiev, denunciando che l’Ucraina si stesse preparando per diventare un Paese dotato del “nucleare”.
Shoigu, infatti, ha dichiarato: “In Ucraina, ci sono più tecnologie, specialisti e capacità produttive che in Iran e nella Corea del Nord”.
Codici nucleari: il generale Shoigu è in possesso di una delle tre chiavi
Sergei Shoigu è nato e cresciuto nell’URSS. Ha trascorso l’infanzia nella Repubblica autonoma di Tuva e ha avuto una famiglia mista. Il padre era originario della tribù autoctona turcofona mentre la madre ucraina.
Dopo una breve carriera nel Partito comunista, il generale è stato nominato ministro della Protezione Civile dal presidente Eltsin.
Successivamente, Shoigu ha stretto un forte legame con Vladimir Putin grazie alla passione comune per la pesca, per il bagno nei grandi fiumi e per le cavalcate a torso nudo in Siberia. Per questo motivo, quando Putin è nuovamente stato eletto come presidente della Russia nel 2012, è stato scelto come ministro della Difesa.
Al momento, il generale Shoigu è in possesso di uno dei tre codici nucleari indispensabili per procedere al lancio dei razzi atomici in possesso della Russia. Per quanto riguarda le altre due chiavi necessarie, una è custodita dal presidente Vladimir Putin mentre la terza è nelle mani del capo di Stato maggiore interforze. Nel caso in cui anche solo una delle tre chiavi dovesse essere annullata in fase di lancio, l’intera procedura viene automaticamente bloccata.