Si riunirà nel pomeriggio di oggi il Consiglio dei Ministri per adottare nuove misure per fare fronte alla crisi internazionale legata alla guerra in Ucraina. Il Governo, come già fatto nei giorni scorsi (leggi l’articolo), interverrà per garantire sostegno e assistenza al popolo ucraino attraverso la cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari alle autorità governative. Questa misura integrerà il contenuto del decreto legge già approvato lo scorso 25 febbraio (qui la nota di Palazzo Chigi).
Guerra in Ucraina, l’Italia invierà a Kiev mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari
Il Consiglio dei ministri, sempre nel corso della riunione in programma oggi a Palazzo Chigi, dovrebbe approvare una norma che consentirà maggiore flessibilità nell’uso delle diverse sorgenti di energia elettrica del Paese, anche in questo caso per fare fronte ad un eventuale diminuzione delle fornitura di gas ed energia a causa della guerra in Ucraina.
“Sul tema dell’assistenza e della difesa: c’è un articolo delle Nazioni Unite che parla di difesa dei paesi aderenti. Quello che si è scelto di fare ieri è attivare una solidarietà che dona al paese invaso una assistenza, anche sul piano della difesa”, ha spiegato il sottosegretario di Stato con delega sugli Affari Europei, Vincenzo Amendola.
“Oggi ci sarà un consiglio dei ministri – ha aggiunto Amendola – e credo che l’Italia farà la sua parte. Sui profughi ieri si è discussa la direttiva per l’attivazione tutti saranno i benvenuti, opereremo una redistribuzione per alleviare il peso sui paesi confinanti, come la Polonia”.
“Qualunque richiesta il premier Draghi porterà in Consiglio dei Ministri oggi e domani in Parlamento, la Lega ci sarà” ha detto detto il leader del Carroccio, Matteo Salvini. “Non è possibile di dividersi, di litigare”, ha aggiunto sottolineando che “però bisogna fare di tutto per fermare la guerra in Ucraina, fermare i missili e fermare le bombe. Ogni scelta va ponderata, va valutata, io sul fuoco provo a gettare acqua non alcol”.
“Ho comunicato al collega Dmytro Kuleba di avere appena firmato la delibera che dispone l’erogazione immediata di 110 milioni di euro al governo di Kiev – ha annunciato, ieri, il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio -, come espressione concreta della solidarietà e del sostegno dell’Italia a un popolo con cui coltiviamo un rapporto fraterno”.
“In questo momento l’Ucraina è sotto assedio senza avere una colpa – ha aggiunto -, attaccata con continui bombardamenti dal governo russo. La pace è l’obiettivo per cui tutti noi continuiamo a lavorare ogni giorno e alle armi russe replichiamo con le sanzioni: l’unica via per fermare questa folle guerra. Stiamo mettendo in campo sanzioni sempre più dure e già al Consiglio Affari Esteri di oggi ci prepariamo a discuterne altre. L’Ue e tutti gli alleati devono far fronte comune e continuare a dare grande prova di compattezza. Avanti con determinazione in questa ‘resistenza europea’ alla violenza di Putin”.
“Dobbiamo essere solidali con il popolo ucraino – ha detto ieri sera Di Maio in collegamento con Che tempo che fa (qui video), perché come dice Papa Francesco ‘chi fa la guerra dimentica l’umanità’ e noi adesso dobbiamo stare dalla parte dell’umanità. Questa guerra ha un nome e un cognome ben precisi: Vladimir Putin, che adesso fa la vittima pur essendo lui l’aggressore. Ci sono innocenti travolti dagli attacchi in Ucraina, e tra questi anche donne e bambini. Questo conflitto va fermato con sanzioni rigide”.