Il Ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, ha dichiarato lo stato di preallarme gas in Italia, a causa della guerra in Ucraina. Per il momento l’Italia non rischia di restare senza gas, ma è bene chiarire cosa significa lo stato di preallarme e quali possono essere le conseguenze.
Lo stato di preallarme gas in Italia
Dopo aver sentito il parere del Comitato di emergenza e monitoraggio nazionale, il Ministero della Transizione Ecologica ha deciso di dichiarare lo stato di preallarme gas in Italia. Una scelta dovuta, visto lo scoppio della guerra in Ucraina e le sanzioni contro la Russia, compresa l’esclusione da Swift.
Roberto Gingolani ha, infatti, “ritenuto opportuno predisporre eccezionali misure preventive volte a incentivare un riempimento dello stoccaggio anticipato rispetto alle procedure adottate in condizioni normali, come discusso anche in sede europea durante l’ultima riunione del Gas Coordination Group del 23 febbraio scorso”.
Cosa significa lo stato di preallarme gas in Italia?
Lo stato di preallarme gas in Italia non vuol dire che il Paese rischia, almeno per il momento, di restare senza fornitura. Significa, però, che il Ministero abbia “ritenuto opportuno sensibilizzare gli utenti del sistema gas nazionale della situazione di incertezza legata” alla guerra tra Russia e Ucraina.
Nessun intervento si rende ancora necessario, ma è opportuno iniziare essere consapevoli della possibilità di dover ridurre l’uso del gas. La maggior parte del gas che arriva in Italia transita, infatti, dalla Russia e dall’Ucraina e, qualora il conflitto dovesse proseguire e inasprirsi, rischieremmo un calo nella fornitura.
Al momento, comunque, – fa sapere il Ministero della Transizione Ecologica, guidato da Roberto Cingolani, – la fornitura di gas è “adeguata a coprire la domanda interna” dell’Italia.