L’assalto di Kiev non c’è stato, che resta quindi la capitale politica attiva. I russi dopo quattro giorni di guerra in Ucraina avrebbero però preso la seconda città del Paese, Kharkiv, che si trova ad appena 30 chilometri dal confine con la Russia. Qui è morta un’anziana donna, dopo che il suo palazzo è stato colpito da un missile. Nella zona è stato soprattutto bombardato un gasdotto, che esplodendo ha generato una vasta nube tossica. La battaglia per la presa della città che ha oltre un milione di abitanti, è ancora in corso. Le forze armate russe avrebbero finora colpito 975 infrastrutture in Ucraina. Il presidente Zelensky parla di genocidio.
Guerra in Ucraina, le forze armate russe avrebbero finora colpito 975 infrastrutture
Nonostante gli allarmi della notte e della mattina, Kiev non sarebbe stata attaccata da missili russi, anche se si sono sentite varie esplosioni vicino alla città. A Vasylkiv, a sud della capitale, è stato colpito un deposito petrolifero, che ha generato una nube tossica. Un altro missile, poco dopo mezzanotte, ha invece colpito un deposito di scorie nucleari in un’altra zona della periferia di Kiev. Dopo alcune ore di ansia, si è appreso che non ci sarebbero stati danni rilevanti e l’impianto di pressurizzazione che preserva il materiale radioattivo non avrebbe subito danni, non c’è quindi alcun pericolo radioattivo.
Lo stato maggiore dell’esercito ucraino, aggiornando stamane sulla situazione del conflitto parla di “ritmo dell’offensiva ridotto” anche a causa del rifornimento di carburante e munizioni che va rilento. La tattica principale degli occupanti, spiegano i militari ucraini, rimane il movimento e la cattura di piccole città, villaggi e autostrade.
Le perdite russe sarebbero, secondo gli ucraini, pari a 3.500 persone con oltre 200 detenuti, a cui si aggiungerebbero molti disertori, specialmente giovani. Pesanti anche i danni materiali. Quella dei cadaveri russi è una situazione tanto grave, da aver indotto l’ambasciatore ucraino all’Onu, Sergiy Kyslytsya, a chiedere l’aiuto del Comitato internazionale della Croce Rossa.
Sull’altro fronte, oltre a Kharkiv i russi avrebbero conquistato Kherson, fondamentale snodo tra la Crimea e la parte sud dell’Ucraina, e il suo aeroporto. Anche la città meridionale di Nova Kakhovka è stata occupata dalle truppe russe, come confermato dal sindaco della città. Nel briefing mattutino, il portavoce ufficiale del Ministero della difesa russo, il maggiore generale Igor Konashenkov, ha spiegato che le truppe della Repubblica popolare di Luhansk, con il supporto del fuoco delle forze armate russe, hanno preso il controllo di Novoakhtyrka, Smolyaninovo e Stanichno-Luganskoe. La profondità di avanzamento dall’inizio dell’offensiva è ora di 52 chilometri.
Il raggruppamento di truppe della Repubblica popolare di Donetsk ha continuato l’offensiva in direzione di Petrovskoe, avanzando di altri 12 chilometri. Pavlopol e Pischevik sono ora sotto il controllo russo. Sono sotto il controllo russo anche le città di Berdyansk e Genichevsk. Secondo i russi il 302° reggimento missilistico antiaereo ucraino si sarebbe arreso e 471 militari ucraini sono stati arrestati.
Inevitabilmente, sale intanto il conteggio dei morti civili, che a ieri sera secondo l’Onu erano 64. Stando a quanto riporta il Kyiv Independent, sei persone, tra cui una bambina di sette anni, sono state uccise dalle bombe russe nella piccola città di Okhtyrka, nella provincia di Sumy, nel nord-est dell’Ucraina. Lo ha confermato il governatore Dmitry Zhivitsky. Infine una possibile buona notizia, poiché stando ad indiscrezioni governative, sarebbero vivi i 13 soldati che presidiavano l’isola dei Serpenti, dati per morti.
Guerra in Ucraina, Zelensky: “L’Ucraina è aperta ai negoziati con Mosca, ma non in Bielorussa”
“L’Ucraina è aperta ai negoziati con Mosca, ma non in Bielorussa” ha detto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, respingendo la proposta avanzata dal Cremlino. “Vogliamo questo incontro, vogliamo che la guerra finisca. Varsavia, Bratislava, Budaspest, Istanbul, Baku. Le abbiamo proposte tutte ai russi. Sì, e qualsiasi altra città di un Paese che non ci lancia missili contro ci andrebbe bene”, ha affermato in un video Zelenzky.
“Vogliamo parlare, vogliamo porre fine alla guerra”, ha detto Zelensky in un discorso video, aggiungendo però che Kiev è pronta ai negoziati con la Russia, ma solo in un Paese “da cui non partono i missili” verso l’Ucraina. “Hanno mentito sul fatto che non avrebbero toccato i civili – ha detto ancora il presidente ucraino -, ma dalle prime ore dell’invasione le truppe russe hanno attaccato le infrastrutture civili. Hanno deliberatamente scelto tattiche per colpire le persone e tutto ciò che rende la vita normale: elettricità, ospedali, case”.
In un altro passaggio del suo discorso, Zelensky sottolinea poi che “ciò che gli occupanti fanno a Charkiv, Okhtyrcí, Kiev, Odessa e altre città e villaggi, deve attirare l’attenzione di un tribunale internazionale”. Le “azioni criminali” della Russia, ha sottolineato ancora il presidente ucraino, hanno la caratteristica di un “genocidio”. Mosca si sta “vendicando”.
Il presidente dell’Ucraina Zelensky, riporta il Guardian, ha chiesto oggi ai cittadini stranieri di tutto il mondo di unirsi alla guerra contro la Russia. “Il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky si rivolge a tutti i cittadini del mondo, amici dell’Ucraina, pace e democrazia. Chiunque voglia unirsi alla difesa dell’Ucraina, dell’Europa e del mondo può venire e combattere fianco a fianco con gli ucraini contro i russi criminali di guerra”.