Purtroppo la guerra in Ucraina ha avuto il suo avvio, le truppe russe sono già entrate nel territorio ucraino: siamo completamente immersi in un conflitto internazionale che si preannuncia lungo e pieno di incognite, che tocca da vicino noi europei e di cui non sentivamo alcun bisogno. L’Europa si è rivelata per l’ennesima volta una comparsa, sembra quasi di essere tornati negli anni Trenta.
Con un patetico Macron che ha tentato una ridicola mediazione, l’Italia sostanzialmente messa nell’angolo (ma non è certo una novità…) e anche la Germania, senza la Merkel, si è rivelata con Scholz inconcludente parolaia. È ovvio che questa guerra fa comodo alle superpotenze. A Putin, perché ricompatta l’opinione pubblica e indirizza l’attenzione verso il conflitto, che per lui è una manna. Non molto distante il discorso per Biden, il quale è ai minimi storici della popolarità, si vede signoreggiare Trump (che è tutto dire…) e quindi può in qualche modo distogliere l’attenzione dalla sua politica incerta.
Per l’Italia di Draghi sono grane: ancora non è uscita dalla pandemia e si ritrova immersa in questa guerra; indirettamente dovrà pagarne tutte le conseguenze, sia in termini energetici, il costo del grano, l’impatto sulla borsa e sull’economia già fragile che si stava lentamente riprendendo. La Rai da questo punto di vista è avvantaggiata perché il Servizio Pubblico, quando si trova di fronte a questo tipo di problematiche, dà sempre il meglio di sé.
Molti volti Rai sono diventati estremamente conosciuti e popolari proprio grazie alle guerre: ricordiamo Monica Maggioni, Fabrizio Del Noce, Lucia Goracci. Per la neodirettrice del Tg3, Simona Sala (nella foto), un evento estremamente drammatico come questo potrebbe essere un importante banco di prova. La Sala è alla guida del Tg di Rai 3 dal 18 novembre 2021 e la sua carriera è legata alla Rai dal 1980, quando cominciò a collaborare prima col Tg2 e poi alle rubriche culturali della allora nascente Terza Rete; poi il Tg1, di cui è stata vicedirettrice ma prima ancora inviata al Parlamento Europeo e alla Commissione Europea, firmando anche reportage su Nord-Africa, Medio-Oriente, Cina e Russia; l’ultima sua esperienza è stata la direzione del Giornale Radio Rai.
Approdando al Tg3, prende la direzione di un telegiornale che ha sempre conservato buoni ascolti in tutti questi anni, sia con la direzione di Giuseppina Paterniti che con quella di Mario Orfeo, senza dimenticare le precedenti, e che può contare su una redazione esteri brillante e perfettamente in grado di fornire un’informazione completa e articolata. È l’unico Tg in Italia, con l’eccezione di SkyTg24 diretta da Giuseppe De Bellis, che ogni weekend prevede una rubrica dedicata ai temi internazionali: “Tg3 Mondo”, condotto dalla sempre brava Maria Cuffaro, è un settimanale coraggioso che da solo tiene alto l’interesse per questioni completamente derubricate negli altri telegiornali.
Venendo agli ascolti, secondo i dati forniti da OmnicomMediaGroup, vediamo che dall’insediamento della Sala c’è stato un ulteriore incremento sia nell’edizione delle 14.25 che in quella delle 19: in particolare quella serale, la principale, ha sfiorato la media di 2,3 milioni di spettatori col 12,7% di share nell’ultima parte del 2021, arrivando a 2.444.252 con share in linea a gennaio 2022, superando i numeri dello stesso periodo del 2020 e del 2019.
Lo share sale addirittura al 17,6% nel target laureati mentre a livello di sessi prevale quello maschile (13,7%) sul femminile (11,9%). Dal punto di vista territoriale, è più visto al Nord col picco del Friuli V.G. al 25,4% mentre al Sud la Sicilia è fanalino di coda col 6,8% di share. Con Simona Sala si è insediata una giornalista dal curriculum importante, ma non solo: è sicuramente un bel segnale da parte della Rai quello di aver affidato a due direttrici donne un Tg chiave come questo.