“La nostra ambasciata a Kiev è aperta, pienamente operativa e mantiene i rapporti con le Autorità ucraine, in stretto coordinamento con le altre ambasciate, anche a tutela dei circa 2000 italiani residenti. L’ambasciata resta in massima allerta, pronta ad adottare ogni necessaria decisione”. È quanto ha detto, questa mattina il premier Mario Draghi nel corso della conferenza stampa dedicata alla guerra Ucraina Russia, ribadendo che l’Ambasciata italiana a Kiev è pienamente operativa (leggi l’articolo – qui il video).
La Farnesina è in stretto contatto con l’Ambasciata italiana a Kiev
Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio sta presiedendo in queste ore alla Farnesina una riunione di coordinamento con l’Ambasciata italiana a Kiev per fare il punto dopo gli ultimi sviluppi in Ucraina con le truppe russe ormai arrivate alle porte di Kiev.
“Sono qui, nascosto in un bunker con mia moglie e mio figlio di 12 anni. Fino a ieri speravo nella diplomazia. Oggi non so cosa ci può attendere. C’è grande preoccupazione perché si teme che i russi arrivino a Kiev” ha raccontato all’Agi Anthony Carmine Donadio, un medico italiano che vive nel centro della Capitale ucraina. “Fino a ieri – ha detto ancora Donadio – ancora speravamo in una mediazione diplomatica. Stamane siamo stati svegliati dalle sirene e due ore fa ho anche sentito la prima esplosione. Non so dove abbia colpito ma è stato terribile. Siamo riparati qui, non so come andrà a finire”.
L’ambasciata italiana, in una mail inviata agli italiani residenti in Ucraina, ha rinnovato l’invito ai connazionali a “lasciare immediatamente l’Ucraina con i mezzi commerciali disponibili”. “Ai connazionali che dovessero decidere comunque di non lasciare il Paese – si legge -, si raccomanda di usare la massima prudenza, di assicurarsi di avere documenti di identità in corso di validità e si suggerisce, a scopo precauzionale, di valutare l’opportunità di predisporre sufficienti scorte di acqua, cibo, vestiti caldi e carburante per le auto”.