Un attacco estremamente violento contro l’Ucraina “è possibile nei prossimi giorni o ore”. È quanto è tornata a ribadire la Casa Bianca sottolineando che “l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia schiaccerebbe in modo brutale gli ucraini”.
Il Pentagono: “Un attacco russo in Ucraina può avvenire in qualsiasi momento. Anche oggi”
“Lo diciamo da tempo, un attacco russo può avvenire in qualsiasi momento. E oggi potrebbe essere il giorno”, ha detto il portavoce del Pentagono, John Kirby, sottolineando che, però, c’è ancora spazio per le trattative e “continuiamo a verificare qualsiasi opzione diplomatica esistente”. Kirby ha aggiunto che il presidente Joe Biden ha chiarito che “le truppe americane non combatteranno in Ucraina”.
Giovedì scorso lo stesso Biden aveva parlato di un possibile attacco russo in Ucraina “nei prossimi giorni” (leggi l’articolo) affermando che l’intelligence americana aveva “ragione di credere” che la Russia stia preparando un’operazione sotto “falsa bandiera”. La minaccia, aveva detto ancora Biden, “è molto alta perché non hanno ritirato nessuna delle loro truppe, hanno spostato più truppe dentro”.
L’ambasciata italiana a Kiev resterà aperta, ha ribadito il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio a margine della riunione con i suoi omologhi europei a Bruxelles. “Stiamo chiedendo a tutti gli italiani in Ucraina di lasciare il paese – ha aggiunto Di Maio -, ma l’ambasciata resterà aperta perché crediamo fortemente nella diplomazia”.
“È chiaro che l’unica via per risolvere questa crisi – ha aggiunto il ministro degli Esteri – è una soluzione diplomatica e l’Italia sta lavorando in questa direzione. Sia quando sono stato a Kiev, che a Mosca, ho ricevuto piena disponibilità per trovare una soluzione diplomatica e il dialogo è fondamentale in questa situazione”.
“Stiamo guardano alle operazioni militari russe al confine con l’Ucraina – ha detto ancora Di Maio – con enorme preoccupazione ma auspichiamo un allentamento per diminuire la tensione e fare in modo che predomini una soluzione diplomatica”.
Ad allontanare la possibilità di una soluzione diplomatica alla crisi tra Ucraina e Russia è stato anche lo stesso presidente russo, Vladimir Putin, secondo il quale al momento il processo di pace non ha “alcuna prospettiva”. Putin è tornato anche ad accusare Kiev di non rispettare gli accordi di Minsk. “Non abbiamo garanzie che l’Ucraina” non entri nella Nato, ha ribadito Putin, quindi “abbiamo bisogno di un documento firmato che sia valido secondo il diritto internazionale”.