“Questo è l’anno cruciale per capire se torneremo a un vita pienamente normale. Sono ottimista, ma la partita non è chiusa. Tra pochi mesi, un pezzo di mondo entrerà nell’autunno: osservandoli, capiremo cosa ci aspetta. A marzo parte la quarta dose per gli immunocompromessi, ma dovremo valutare il richiamo per tutti dopo l’estate. È da considerare probabile, perché il virus non stringe la mano e se ne va per sempre. Purtroppo”. È quanto ha detto a Repubblica, il ministro della Salute, Roberto Speranza.
“Nessuno conosceva il virus. C’erano solo parziali informazioni dalla Cina. Non mandammo subito le camionette a chiudere tutto il Paese – ha detto Speranza ricordando il primo lockdown -, provammo a circoscrivere l’area, ma ci rendemmo conto che il virus era già altrove, nelle province di Piacenza, Bergamo, Brescia. La scelta del lockdown nazionale ha evitato che la prima ondata arrivasse al Sud, salvando molte vite: questa è la verità”.
“Molti ministri della Salute hanno lasciato dicendo: Non ce la faccio più. A volte è stata durissima – ha raccontato Speranza -, soprattutto marzo del 2020. Ma in nessun passaggio mi sono sentito solo: avevo al mio fianco la comunità scientifica italiana, il governo e il sorriso dei miei figli. Devo essere onesto, non ho mai pensato di mollare. Neanche per un istante…”.
“Ricordo tutto di quei giorni L’Italia non era preparata ma chi lo era nel mondo? Abbiamo sempre seguito la scienza. Il Covid non sparisce il 31 marzo, strumenti come Pass e protezioni vanno conservati. I vaccini ci hanno fatto vincere” ha concluso Speranza.
Ed è arrivato ieri il via libera della Commissione tecnico scientifica dell’Agenzia italiana del farmaco (AIFA) alla quarta dose di vaccino anti-Covid per le persone gravemente immunodepresse. Il parere favorevole è stato trasmesso al ministero della Salute. Tecnicamente la nuova dose è un booster ulteriore a conclusione del ciclo primario vaccinale composto da 2 dosi e dalla dose aggiuntiva. La quarta dose verrà somministrata con vaccini di tipo mRna. I tempi di somministrazione sono analoghi a quelli della dose booster destinata a tutti gli adulti.
Rapporto Iss, mortalità no vax 19 volte più alta di chi ha ricevuto il booster
Per le persone non vaccinate la mortalità è 19 volte maggiore rispetto a coloro che hanno ricevuto la dose booster, e circa 7 volte maggiore rispetto a chi è vaccinato con due dosi da meno di quattro mesi. Sono i dati del rapporto dell’Iss – Istituto superiore di sanità riferiti al periodo dal 24 dicembre 2021 al 23 gennaio 2022. Tra i non vaccinati sono stati 107 i decessi per 100.000 abitanti, rispetto ai 15 per 100.000 abitanti di chi ha fatto due dosi da meno di 120 giorni e ai 6 decessi per 100.000 abitanti di chi ha fatto anche la terza dose. I non vaccinati, inoltre, finiscono in ospedale 9 volte in più di chi ha fatto la dose booster e 5 volte in più di chi ha fatto due dosi.