Cosa sta succedendo in Ucraina e cosa succede se la Russia invade il Paese? Sono ore di fuoco, ancora non armato, ma più diplomatico. Tutti o quasi sono certi che la guerra sia imminente. Il rischio si fa sempre più concreto. Nelle ultime ore, le tensioni tra Ucraina e Russia si sono intensificate.
Ucraina-Russia: news
Nella notte tra lunedì 21 e martedì 22 febbraio, si sono intensificate le tensioni tra Ucraina e Russia. Cosa sta succedendo in Ucraina oggi? Il presidente russo Putin ha riconosciuto l’indipendenza delle repubbliche filorusse di Lugansk e Donetsk, che si trovano nel Donbass, regione nell’est dell’Ucraina. Per salvaguardare questa indipendenza sono stati inviati militari russi. Questa offensiva russa è stata definita da parta degli Stati Uniti come una vera e propria invasione.
Così la risposta della Casa Bianca è tutta nella nota che suona come una minaccia per la Russia ossia di “imporre sanzioni su ogni persona determinata a operare in quelle aree dell’Ucraina”. La nota precisa che “queste misure sono superate e saranno un aggiunta alle rapide e severe misure economiche che stiamo preparando in coordinamento con gli alleati e i partner se la Russia invaderà l’Ucraina”.
Dall’altro canto, il ministero per la Gestione delle emergenze dell’autoproclamata repubblica separatista di Donetsk, nel Donbass, prevede di evacuare in Russia fino a 700mila persone, in caso di ulteriore peggioramento della situazione militare sul territorio.
Cosa sta succedendo in Ucraina
In Ucraina ci sono troppi interessi per lasciar perdere. Dunque, la guerra potrebbe essere necessaria per far valere gli interessi di ciascuno. Oggi, l’Ucraina è una terra di mezzo e non si vuole mollare “l’osso”. Chi avrà il suo controllo, otterrà maggiore influenza geopolitica ed economica.
Nelle ultime ore, c’è una sorta di ‘liberi tutti’ in Ucraina. Dagli Stati Uniti sono convinti che la “guerra è più vicina e che la Russia sia pronta a invadere” e Biden non le manda a dire a Putin: “Se lo fate la pagherete cara”. Dal Cremlino: “Isteria americana al suo apogeo, nessuna intenzione di invadere l’Ucraina”.
Intanto, diversi Paesi stanno abbandonando l’Ucraina. Gli Stati Uniti stanno richiamando quasi tutti i soldati e ambasciatori a Kiev. La Farnesina ha invitato gli italiani a lasciare il Paese. “In considerazione dell’attuale situazione, in via precauzionale, si invitano i connazionali a lasciare temporaneamente l’Ucraina con i mezzi commerciali disponibili”.
Le immagini e le informazioni che arrivano dal confine tra Ucraina e Russia non sono incoraggianti. Mosca afferma che si tratta di una semplice esercitazione militare e l’Ucraina che si aspetta un’invasione da un momento all’altro. Intanto, 130mila soldati russi e 1.200 carri armati, aerei da combattimento e batterie di missili a lungo raggio sono stati schierati sul confine orientale dell’Ucraina. Le “esercitazioni” militari congiunte delle forze russe e bielorusse sono iniziate anche sul confine occidentale, vicino all’Ucraina e agli Stati Nato Polonia e Lituania. Senza dubbio, lo schiarimento di tale forze militari sono per adesso un avviso da parte della Russia di Putin. Ma se le sue richieste non dovessero essere accettate?
Cosa succede se la Russia invade il Paese
Quando si pensa alla Russia si deve per forza di cose parlare di un signore che da decenni muove i fili politici del suo paese e non solo: Putin.
La minaccia non è di ieri, ma i primi soldati a confine sono stati schierati a Novembre 2021. In questi mesi, per prevenire il rischio di un’invasione, le nazioni della Nato – l’alleanza militare che unisce Unione europea, Stati Uniti, Canada e altri Paesi occidentali – hanno minacciato pesantissime sanzioni economiche alla Russia nel caso di invasione. Questo sarebbe il primo grande pericolo: così metterebbero a rischio interessi economici non solo della Russia ma anche dell’Europa che ha affari con lo stesso Putin. Fondamentali saranno i dialoghi diplomatici che però non stanno portando a risultati.
Poi, c’è il rischio pratico che comporterebbe l’invasione e quindi una guerra. Gli esperti sono sicuri, che se dovesse succedere l’invasione della Russia non riguarderebbe tutta l’Ucraina, ma solo la capitale Kiev. Nei giorni scorsi, il premier britannico Boris Johnson ha parlato dell’ipotesi di una «guerra lampo» per conquistare la capitale Kiev ma solo per far sapere all’Europa e agli Stati Uniti che si sta facendo sul serio. Nessuno vorrebbe questa guerra, anche la stessa Russia. Il numero di vittime di una guerra, anche tra i civili, è potenzialmente molto elevato. In un recente articolo, il New York Times ha stimato che una possibile guerra porterebbe fino a 50 mila morti tra i civili e 33 mila tra i soldati. Gli Stati Uniti non hanno intenzione di entrare in guerra contro la Russia ma non si sottrarranno dall’appoggio all’Ucraina. Intanto, la diplomazia continua il suo lavoro su tutti i fronti.
Russia-Ucraina: i motivi della possibile guerra
La Russia nega, l’Ucraina ha paura, il resto del Mondo cerca di scongiurare il peggio ma gli interessi non mancano. Per comprendere cosa sta accadendo oggi, conviene fare qualche passo indietro negli anni. Non molti ma necessari.
Nel 2014 il presidente ucraino e filorusso Viktor Yanukovych decide di sospendere l’accordo di libero scambio con l’Ue. Scattano forti proteste popolari(Euromaidan), che lo costringono a lasciare il potere e scappare. Nella penisola di Crimea, abitata prevalentemente da russofoni, un gruppo di ribelli, probabilmente sobillati e armati dalla Russia, insorge e proclama l’indipendenza chiedendo, dopo un referendum vinto con oltre il 90 per cento dei voti, l’annessione alla Russia, annessione che Vladimir Putin immediatamente riconosce.
Di seguito, un’altra insurrezione armata esplode nella parte orientale del Paese, il Donbas, scatenando una guerra civile ancora in corso nelle province di Donetsk e Lugansk che ha causato già migliaia di morti. Sia l’Ucraina che l’Occidente hanno accusato la Russia di aver sostenuto la ribellione, ma Mosca ha sempre negato le accuse affermando che i russi che si sono uniti ai separatisti lo hanno fatto volontariamente. Un accordo di pace del 2015 prevede, tra le altre cose, da una parte che Kiev assicuri autonomia alle regioni separatiste e amnistia per i ribelli e dall’altra il ritiro dei militari russi. L’accordo di pace non è stato rispettato, anche perché in fondo l’Ucraina fa gola a Putin che non vuole che sia sotto il controllo della Nato. Ecco che tra le richieste della Russia c’è il passo indietro degli Stati Uniti per avere maggiore disponibilità e possibilità di movimenti, anche economici.
Dietro i motivi pratici di una guerra ci sono anche quelli di natura economica: il famoso gasdotto Nord Stream 2 che trasporta il gas naturale dai giacimenti russi alla costa tedesca, il più lungo gasdotto del mondo pensato per potenziare il gas già fornito dalla Russia all’Europa. Il 40% del gas europeo arriva da Mosca: la Russia ha interessi a continuare i suoi affari, ma se dovessero arrivare le sanzioni Nato potrebbe minacciare una riduzione delle forniture che avrebbe un impatto diretto sull’Europa. Allo stesso tempo, per la Russia avere sotto controllo i problemi civili e politici in Ucraina, permetterebbe di avere maggiore ‘tranquillità’ negli affari. Dunque, a quale costo questa guerra?