Mascherine al chiuso in Italia: fino a quando si dovrà rispettare l’obbligo? Tutte le indicazioni e le informazioni contenute nel nuovo decreto.
Nuovo decreto, le novità più importanti sull’obbligo delle mascherine
Nel pomeriggio di martedì 8 febbraio, il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha firmato un’ordinanza con la quale ha annunciato la revoca dell’obbligo delle mascherine all’aperto a partire da venerdì 11 febbraio. La misura non riguarderà soltanto le Regioni in zona bianca, come inizialmente ipotizzato dal Governo, ma anche le Regioni in zona gialla e arancione. Una simile tendenza era stata già manifestata dal sottosegretario alla Salute Andrea Costa, nelle ore che hanno preceduto la firma del documento.
Sarà, tuttavia, necessario continuare a portare il dispositivo di protezione individuale con sé in caso di assembramenti.
La revoca dell’obbligo delle mascherine all’aperto non rappresenta l’unica novità introdotta dall’ordinanza: importanti cambiamenti, infatti, riguarderanno a breve anche l’obbligo delle mascherine al chiuso.
Mascherine al chiuso fino a quando ci sarà l’obbligo?
In relazione all’obbligo delle mascherine al chiuso, secondo quanto riportato nel nuovo decreto, questo perdurerà fino al prossimo 31 marzo. In questa data, che segna anche la scadenza dell’ordinanza, è prevista la fine dello stato di emergenza, introdotto da circa due anni. In considerazione di quanto riferito da fonti di Governo, le intenzioni dell’esecutivo consistono nel non prorogare ulteriormente lo stato di emergenza.
Nel caso in cui l’idea del Governo dovesse essere confermata, sarà possibile mettere in atto una svolta cruciale in materia di pandemia da coronavirus e ricominciare a entrare in un locale o in un negozio senza essere obbligati a indossare la mascherina.
Se a marzo, mese che segnerà ufficialmente l’inizio della primavera, la curva epidemica dovesse apparire stabile e contenuta, evidenziando la presenza di dati simili a quelli registrati prima dell’avvento della variante Omicron(intorno ai 10.000 contagi circa al giorno), potrebbe essere finalmente possibile eliminare una delle imposizioni maggiori scaturite dall’emergenza sanitaria.