La settima sezione civile del Tribunale di Napoli ha sospeso le due delibere con cui, ad agosto (leggi l’articolo), il M5S aveva modificato, attraverso il voto online, il suo statuto aprendo la strada alla nomina a presidente di Giuseppe Conte, che ora, dunque, è decaduta insieme a quella dei suoi cinque vice.
Il giudice: lo statuto sospeso per “Gravi vizi nel processo decisionale”
I due provvedimenti sono stati sospesi in via cautelare per la sussistenza di “gravi vizi nel processo decisionale”, in primis l’esclusione dalla votazione di oltre un terzo degli iscritti al M5S e il conseguente mancato raggiungimento del quorum.
Le delibere impugnate, scrivono i giudici partenopei, “con cui è stato modificato il suo statuto e subito dopo nominata la neonata figura di presidente vanno sospese in attesa dell’esito del giudizio di merito”. “E l’adozione della presente cautela non potrebbe dirsi preclusa dall’asserita potenziale insorgenza di problematiche di ordine tecnico connesse al funzionamento della pregressa piattaforma, trattandosi di eventuali aspetti di carattere meramente operativo suscettibili di svariate possibili soluzioni la cui individuazione resta concretamente riservata agli organi della associazione”.
Per questo, dopo il reclamo presentato dagli attivisti i giudici sospendono “ai sensi dell’art. 23 c.c. le delibere impugnate dell’Associazione del 3 agosto 2021 di modifica dello statuto e del 5 agosto 2021 di nomina del presidente”.
Il ricorso contro il nuovo statuto era stato presentato da un gruppo di attivisti
A rivolgersi al Tribunale del capoluogo campano erano stati un gruppo di attivisti del Movimento, Steven Hutchinson, Renato Delle Donne e Liliana Coppola, supportati da centinaia di attivisti che avevano contribuito al pagamento delle spese legali.
Il 24 dicembre scorso era stata la stessa settima sezione civile del Tribunale di Napoli a rigettare l’istanza di sospensione dello Statuto (leggi l’articolo), decisione contro la quale gli stessi attivisti hanno presentato reclamo. Da qui un nuovo esame del ricorso la scorsa settimana e oggi la decisione.
Con la decisione del Tribunale di Napoli “decade la carica di Conte, in primo luogo”, ha detto all’Adnkronos l’avvocato Borrè, “in secondo luogo emerge l’incompatibilità di alcune attuali cariche negli organi di garanzia, con le restrizioni previste dal precedente statuto, che è ritornato in vigore: il precedente statuto, infatti, esclude che dette cariche possano essere ricoperte da soggetti che rivestano incarichi istituzionali”.
“Anche i cinque vicepresidenti decadono – ha aggiunto il legale -, essendo cariche non previste dal vecchio statuto. Il M5S si trova all’anno zero con l’azzeramento delle sue cariche. Unica via di uscita, la costituzione del Comitato direttivo. Altre fughe in avanti, insistendo con le procedure già annullate dal Tribunale, rischiano di porre il M5S su un binario morto. In questo momento la guida non c’è, il M5S è stato totalmente decapitato”.