Tantissimi sono i programmi sulla bocca di tutti, che hanno fatto la storia della televisione e che sono al centro dell’agenda giornalistica e politica. Anche perché hanno conduttori di peso e trainanti, grazie ai loro scoop, ai loro ospiti e a quanto accade nei loro studi, tra scontri e dichiarazioni spesso influenti. Tra questi ricordiamo Michele Santoro, Bruno Vespa, Lucia Annunziata, Bianca Berlinguer, Giovanni Floris e molti altri.
Ma ci sono anche decine di programmi di cui non si accorge nessuno (tranne il pubblico televisivo), che non finiscono mai nelle cronache dei giornali, ma che vanno regolarmente in onda, alcuni addirittura da 20/30/40 anni, spesso con share da paura. Sono i cosiddetti “programmi invisibili” trasmessi dalla Rai, i cui conduttori sono sì entrati nell’immaginario popolare ma sono completamente ignorati dalla narrazione giornalistica.
Uno dei format simbolo di questa “categoria” è Linea Blu, nato nel lontano 1994 e condotto da una vera icona dell’ambientalismo italiano, Donatella Bianchi, dal 2019 presidente del WWF Italia: in onda solitamente il sabato pomeriggio su Rai 1 a partire dalla primavera, il programma fa share invidiabili sempre attorno al 14-15%. Stessa cosa dicasi per Linea Verde, abbondantemente oltre il 20% la domenica a mezzogiorno su Rai 1, ora guidato da Beppe Convertini, Ingrid Muccitelli (nella foto) e Giuseppe Calabrese.
Chiariamo, non è sempre andata così: ai tempi in cui lo conduceva Fabrizio Del Noce, grazie anche all’estro dell’ex direttore di Rai 1 e al fatto che lui si rimise in gioco dopo esperienze al Tg1 comWe inviato in Iraq, in Kuwait, in Medio Oriente e negli Usa, il programma ebbe una certa risonanza mediatica; ora però questa storica trasmissione, in onda da 40 anni, è caduta in una sorta di oblio, un po’ perché la Rai, legittimamente, alterna servizi di interesse giornalistico a tagli più redazionali e un po’ perché non tutti possono avere il carisma di Del Noce, oltre al fatto che i temi affrontati in Linea Verde difficilmente sono riconducibili alla politica di palazzo e quindi non fanno notizia. La musica non cambia per lo spin-off del sabato mezzogiorno Linea Verde Life, a guida Marcello Masi e Daniela Ferolla, fedele al suo bel 17% di share, eppure…
Ignorato dai media è anche A Sua immagine, l’approfondimento religioso condotto da Lorena Bianchetti, che soprattutto la domenica mattina su Rai 1, in palinsesto tra la Santa Messa e l’Angelus del Papa, porta a casa il 20% di share, affrontando anche temi spinosi a volte, ma non viene né recensito né analizzato da quasi nessuna testata giornalistica. Eppure la Bianchetti ha ampiamente legittimato la sua figura di giornalista mainstream conducendo Domenica In e L’Italia sul Due, tra gli altri, portando sempre ottimi ascolti in Rai, tuttavia quasi nessuno se ne occupa. Si parla poco anche della coppia Monica Setta-Tiberio Timperi che con Unomattina in famiglia tra sabato e domenica arriva anche al 22-23% di share.
La Setta ha un curriculum molto solido, viene dal giornalismo finanziario-economico, non proprio la scuola più semplice e scontata, è passata per redazioni importanti come Milano Finanza, Corriere della Sera prima di approdare alla televisione. Tiberio Timperi è stato invece un’icona prima del TMC News di Telemontecarlo e poi del TG4 dopo di che è approdato in Rai restando sempre sulla cresta dell’onda con professionalità. Eppure, se non fosse per le interviste un po’ gossipare rilasciate dalla Setta, che giustamente segue una strategia di marketing per promuovere il suo programma, nessuno se ne accorgerebbe.
E la lista potrebbe continuare, basti pensare ad esempio a Italia sì, condotto da Marco Liorni il sabato pomeriggio su Rai 1, che si aggira sempre sul 12-13% di share. Come detto, ce ne sarebbero a decine che però, siccome non stuzzicano l’autoreferenziale e stitico immaginario giornalistico, non approdano mai alla cronaca. Un peccato, perché alcuni di essi sono dei veri e propri fenomeni popolari.