Fabio Massimo Castaldo, europarlamentare M5S, malgrado critiche e pareri contrari il nucleare e il gas sono stati inseriti dalla Commissione Ue nella Tassonomia verde (leggi l’articolo). È un successo un autogol?
“Si tratta di un clamoroso autogol che non si regge in piedi dal punto di vista economico e scientifico. Il nucleare è una fonte energetica non sicura, dispendiosa e produce scorie. Inoltre quelli di quarta generazione sono progetti sperimentali che non hanno avuto ancora riscontri e quindi di fatto si sta vendendo ai cittadini un’opzione nucleare a oggi non esistente, con tempi di realizzazione lunghissimi mentre i problemi dobbiamo affrontarli oggi. Il gas è un combustibile fossile che emette nell’atmosfera CO2 e che quindi contraddice gli obiettivi europei per la neutralità climatica. Stiamo vivendo una pandemia energetica, con i prezzi dell’energia e gas arrivati a livelli insopportabili. Il rischio è che migliaia di PMI fra poco debbano scegliere se pagare le bollette o gli stipendi ai loro dipendenti. L’unica strada è l’indipendenza energetica che si raggiunge solo convogliando tutti gli investimenti pubblici e privati verso le energie rinnovabili e pulite che sono il nostro petrolio. Questa è una delle storiche battaglie di Beppe Grillo e, come ha giustamente ricordato il Presidente Giuseppe Conte, contro nucleare e gas il Movimento 5 Stelle darà battaglia in ogni sede istituzionale”.
Per gli esperti l’inserimento di gas e nucleare nella Tassonomia è un favore dell’Ue alle lobby. Lei che idea si è fatto?
“Il sospetto c’è perché la classificazione degli investimenti sostenibili mobiliterà tante risorse. Inoltre, non dimentichiamo che la tassonomia potrebbe determinare i futuri criteri della green rule, gli investimenti verdi che potrebbero essere scorporati dai vincoli di bilancio del nuovo Patto di Stabilita. Dobbiamo evitare l’assurdità di un’Europa che vieta gli investimenti sul sociale, come per esempio il sostegno ai poveri, ma libera invece quelli per le maxicentrali nucleari che producono scorie o impianti a gas che inquinano. I cittadini non capirebbero”.
Intanto i Paesi Ue sono divisi tra favorevoli e contrari. Qual è la posizione dell’Italia?
“L’Italia ha assunto una posizione neutrale, il documento inviato alla Commissione non menzionava il nucleare ma chiedeva maggiore libertà nelle emissioni inquinanti del gas. Mi chiedo se questa posizione sia stata discussa in Consiglio dei Ministri visto che sia noi, sia il Pd che Leu abbiamo pubblicamente dichiarato di essere contrari”.
Il provvedimento ora passa al vaglio del Parlamento. Si aspetta modifiche?
“L’atto delegato della Commissione europea non può essere emendato dal Parlamento europeo o dal Consiglio. Siamo di fatto a un prendere o lasciare e io spero che, per farlo passare, nessuno si riduca a elemosinare i voti dei sovranisti e dell’estrema destra anti-europea. Sarebbe una ferita al progetto europeo. Noi invece ci appelliamo a tutti quelli che hanno a cuore il bene dell’Europa: affrontiamo questo tema non in maniera ideologica ma pensando alle future generazioni. Il nucleare e il gas rappresentano il passato, è compito della politica guardare al futuro”.