Gli studenti contatti stretti di positivi, se vaccinati entro 120 giorni o guariti, non devono andare in Dad ma basta l’autosorveglianza, con l’indicazione di indossare mascherine Ffp2. È questa l’indicazione fornita dal Comitato tecnico-scientifico in vista del Consiglio dei ministri dedicato alle misure anti-Covid per la scuola e non solo (leggi l’articolo). Il Cts ha inoltre ridotto da 10 a 5 giorni la quarantena per i contatti di positivi che però non siano vaccinati.
“I provvedimenti di oggi vanno nella direzione di una ancora maggiore riapertura del Paese. Oggi ci occupiamo della scuola in presenza, che è da sempre la priorità di questo governo” ha detto il premier Mario Draghi, nel suo intervento introduttivo in Consiglio dei Ministri.
“Veniamo incontro alle esigenze delle famiglie – ha aggiunto il presidente del consiglio parlando ancora della scuola -, che trovano il regime attuale delle quarantene troppo complicato e restrittivo. I Ministri Speranza e Bianchi spiegheranno nel dettaglio queste misure. Vogliamo limitare di molto l’uso della didattica a distanza, per permettere a un numero sempre maggiore dei nostri bambini e ragazzi di andare in classe”.
“Oltre alla scuola, tra i provvedimenti di oggi c’è la decisione di eliminare le restrizioni, anche in zona rossa, per chi è vaccinato. Inoltre, la validità del Green Pass per chi ha tre dosi – oppure due dosi ed ha già avuto il Covid – diverrà indefinita. Nelle prossime settimane andremo avanti su questo percorso di riapertura. Sulla base dell’evidenza scientifica, e continuando a seguire l’andamento della curva epidemiologica, annunceremo un calendario di superamento delle restrizioni vigenti. I dati sulle vaccinazioni sono molto incoraggianti. Vogliamo un Italia sempre più aperta, soprattutto per i nostri ragazzi”.
Scuola, i ministri della Lega non votano il nuovo decreto anti-Covid. “Da Speranza inaccettabile discriminazione tra studenti vaccinati e non vaccinati”.
“Non condividiamo la scelta di differenziare tra studenti vaccinati e non vaccinati – ha commentato all’Adnkronoso il segretario generale di Confsal, Angelo Raffaele Margiotta -, confermata dal Cts. Si è privilegiato il concetto di scuola in presenza restando indietro sulla campagna vaccinale con i conseguenti rischi di contagio fra ragazzi e all’interno delle famiglie. Oltre che a cacciare adulti non vaccinati, l’esecutivo dovrebbe puntare alla creazione di hub vaccinali nelle scuole primarie, dedicati alla vaccinazione dei più piccoli. Non c’è semplificazione. Sono scelte rassegnate rispetto al fatto che la maggior parte dei ragazzi debba contrarre il virus. E si intravede minore preoccupazione da parte del governo nei confronti del covid”.