L'Editoriale

Sul Quirinale tira un’ariaccia

Le elezioni del Presidente delle Repubblica sono in stallo e il nome di Sabino Cassese è una delle soluzione più digeribili.

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Sul Quirinale tira un’ariaccia

Chi si fosse perso quello che diceva di Matteo Salvini il prof. Sabino Cassese può facilmente trovarne traccia su internet. Il complimento migliore può essere sintetizzato in un “capisce poco e niente”. E infatti Salvini l’ha proposto come Presidente della Repubblica.

La mossa è arrivata al termine di un’altra giornata di caos tra i partiti e nei partiti, a dirla lunga su quale campo di battaglia sarà la prosecuzione del governo, soprattutto ora che il no all’autocandidatura di Draghi al Colle equivale a una sfiducia di fatto del premier.

La candidatura di Sabino Cassese

Ma torniamo a Cassese, costituzionalista caro agli establishment e quindi alla Sinistra, che però la destra ha scoperto improvvisamente quando in mezzo alla pandemia ha cominciato a contestare con argomenti giuridici (poi caduti nel vuoto) i dpcm e le misure d’emergenza prese dal Governo Conte.

Misure che poi lo stesso illustre professore ha invece difeso quando a farle uguali uguali arrivò Draghi. Cose che succedono quando si interpreta la legge, e le simpatie politiche trasformano anche gli arbitri in calciatori di una squadra o dell’altra.

Esattamente quello che non dovrebbe mai fare un Presidente della Repubblica, per dettato costituzionale garante della Carta e di tutti, a prescindere dal colore politico.

Tuttavia, Cassese è tra i nomi rimasti in ballo una delle soluzione più digeribili, a meno di ritrovarci al Quirinale Casini o Amato, cioè due virgulti di ogni repubblica, e chissà che cercando bene negli annali non lo si ritrovi già nel Senato di Giulio Cesare.

Più o meno gli stessi anni in cui Cassese nasceva (ne ha 86). E però tra bere o affogare, questa è al momento la soluzione sul tavolo, a meno di non rivedere oggi i 101 franchi tiratori che impallinarono Prodi, o anche di più, oppure un altro nome tirato fuori dal cilindro nella notte, quando ormai la gran parte degli italiani eravamo a nanna, sognando ben altro che un certo tipo di presidente.

Un’ariaccia sul Colle

Tra bollette carissime, tasse fin sopra i capelli e le banche che in molti casi stanno chiedendo di rientrare delle scoperture sui conti correnti, la novità è che l’Europa vuole già ridurci i prestiti che ancora neppure ci ha erogato.

Che sia Cassese o chi per lui, l’aria sul Colle nei prossimi anni non sarà granché bella.