Chi di Green Pass ferisce di Green Pass perisce. Prima durava un anno, poi nove mesi, ora solo sei ma tra poco, con la terza dose, potrebbe tornare ad essere addirittura senza scadenza. Il risultato? Al momento solo un gran caos. La decisione sembra presa ma nei prossimi giorni il governo metterà a punto il provvedimento che dispone l’allungamento della validità. Ma dovrà anche decidere se rinnovare l’ordinanza che impone il tampone a chi entra nel nostro Paese, anche se possiede la certificazione verde. È uno degli argomenti all’ordine del giorno della riunione con i presidenti di Regione convocata per oggi. L’altro è l’abolizione delle fasce di colore che prevedono restrizioni e scattano quando si supera la soglia critica di occupazione dei reparti ospedalieri, in particolare le terapie intensive.
Ma perché tutti questi cambi per il Green Pass? La risposta è semplice: il decreto in vigore prevede che dal 1 febbraio la certificazione verde sia valida sei mesi, ma per molti cittadini a metà marzo scadrà la terza dose e al momento non c’è alcuna autorizzazione alla somministrazione della quarta. Ecco perché il governo sta valutando di renderlo valido fino a che non saranno prese decisioni sull’eventuale nuovo richiamo. Il via libera al booster è arrivato a metà di settembre e quindi nelle prossime due settimane si dovrà procedere con l’allungamento, visto che secondo i calcoli del ministero della Salute almeno 100 mila persone sarebbero costrette a fare il tampone per lavorare, ma anche per poter svolgere tutte le altre attività della vita quotidiana.
Nei prossimi giorni il governo chiederà un parere al Comitato tecnico scientifico per avere indicazioni, l’ipotesi più probabile è che per chi ha effettuato tre dosi non venga fissata una nuova scadenza, almeno fino a quando non sarà chiaro quali saranno i prossimi passi della campagna vaccinale. Dovranno essere l’Agenzia europea per il farmaco (Ema) e l’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) a decidere se sia necessario autorizzare la quarta dose. Solo in quel momento si valuterà un’eventuale revisione. Fino ad allora la linea è procedere mantenendo la validità di sei mesi per chi ha ricevuto due dosi e nessuna scadenza per chi ne ha avute tre. Per quanto riguarda il tampone per entrare nel nostro Paese il ministro della Salute, Roberto Speranza, farà il punto con i Governatori nei prossimi giorni.
I presidenti di Regione chiedono di eliminarlo “perché crea ostacoli all’arrivo dei turisti”, ma il ministro appare cauto. Molti Paesi europei hanno infatti allentano le restrizioni, rimane il timore che gli arrivi senza un controllo stretto possano far risalire la curva epidemiologica. Per questo non è escluso che venga stilata una nuova lista di Stati a rischio per cui è necessario effettuare il tampone, lasciando per gli altri soltanto l’obbligo di presentarsi con il Green Pass. Anche tenendo contro che nel resto d’Europa la maggior parte dei Paesi ha lasciato la validità della certificazione verde a nove mesi.