Si riapre la partita per la scrittura della nuova Tassonomia verde europea. Malgrado le aperture della Commissione Ue di Ursula von der Leyen e gli ammiccamenti del ministro per la transizione ecologica Roberto Cingolani, l’inserimento del nucleare e del gas nella classificazione delle fonti energetiche sostenibili rischia di saltare in extremis.
A decretare questo brusco cambiamento di orizzonte è la relazione redatta dagli esperti che, sostanzialmente, bocciano senza appello il ritorno al nucleare e, soprattutto, spiegano come il loro utilizzo – assieme a quello del gas – non solo non aiuta la transizione verso l’energia sostenibile ma, addirittura, la ostacola pesantemente.
Si tratta di una vera e propria novità che nessuno si attendeva, tanto meno la Commissione Ue che in una prima bozza aveva inserito il nucleare e il gas naturale nella Tassonomia verde, salvo poi rinviare l’adozione dell’atto delegato, inizialmente prevista per il 12 gennaio, per concedere più tempo agli esperti e agli Stati membri di analizzare il testo.
IL DOCUMENTO. Quel che è certo è che la von der Leyen sembrava piuttosto sicura sul loro inserimento tanto che, poche settimane fa, aveva detto che gas e nucleare sono “necessari alla transizione”. L’esatto opposto di quanto messo nero su bianco dagli esperti secondo cui il nucleare pur avendo emissioni pari quasi a zero, non rispetta il principio cardine del “non nuocere significativamente” agli obiettivi individuati dalla Tassonomia.
Riguardo al gas, spiegano, è vero che inquina meno del carbone ma non è un’attività sostenibile e allineata agli obiettivi dell’Accordo di Parigi. Per questo si boccia la proposta della Commissione di considerare come sostenibili le centrali a gas con un limite di emissioni di 270g di Co2 equivalente per kWh o con emissioni annuali in media di 550kg di Co2e per kW o meno in 20 anni. Nel frattempo l’Europa si spacca in due tra Paesi che sostengono il nucleare, capitanati dalla Francia, e quanti si oppongono, con la Germania in prima fila.
Una partita in cui l’Italia, almeno fino ad ora, non ha ancora deciso come schierarsi. Per questo a metà dicembre il deputato di Alternativa in commissione Attività produttive, Giuseppe Vianello, in un’interrogazione parlamentare aveva chiesto a Cingolani “quali fossero gli intendimenti del governo in fatto di nucleare e tassonomia europea” visto che gli italiani, per due volte, hanno già detto No al nucleare. Malgrado ciò il ministro, con una risposta scritta, ha svicolato dicendo sostanzialmente che è prematuro prendere posizione.