Il New York Times continua a spingere su Mario Draghi nella corsa al Colle. E, viceversa, a bocciare senza mezzi termini la possibilità della candidatura del leader di Forza Italia. Silvio Berlusconi “si sta dando da fare per conquistare il Quirinale nella speranza che l’incarico di presidente della Repubblica, abitualmente fondato sull’autorità morale, lavi via decenni di macchie e riscriva la sua eredità”, scrive il corrispondente da Roma del New York Times.
“Il miliardario ex primo ministro sta lavorando sodo per persuadere i parlamentari a votarlo la prossima settimana”, si sostiene. Nell’articolo si mettono quindi in evidenza le differenze con una figura come Sergio Mattarella, attuale presidente della Repubblica, definito “un tranquillo uomo di Stato il cui fratello venne ucciso dalla mafia”. Un altro contendente nella corsa al Quirinale – si legge nella corrispondenza – è il primo ministro Draghi, “un titano della politica europea che ha portato il Paese in un periodo di stabilità inusuale”.
Una campagna stampa quasi martellante considerando che, appena il giorno prima, il prestigioso quotidiano americano ha sostenuto che se l’attuale premier fosse eletto al Colle “l’influenza di Draghi potrebbe allungare un’età d’oro di inusuale unità politica”, dopo che come presidente del Consiglio ha “reso stabile la volatile politica dell’Italia, reso fuori moda il populismo, rassicurato i mercati con una visione a lungo termine e grazie a dure misure contro il coronavirus” (leggi l’articolo). Sebbene, rilevi il Nyt , l’incertezza attorno al suo futuro abbia già messo in moto “macchinazioni e ambizioni, spingendo l’Italia di nuovo indietro verso un pericoloso, e familiare, precipizio di instabilità”.
L’amministrazione americana ha fatto tra l’altro filtrare che tra Draghi e il presidente Joe Biden c’è una grande intesa. Gli Stati Uniti vedono in Draghi una garanzia per i loro dossier. L’ex presidente della Bce è un atlantista convinto. “La Nato è stata negli ultimi 72 anni la pietra angolare della nostra sicurezza e difesa comune”, ha dichiarato il premier intervenendo ai lavori del vertice Nato di Bruxelles che si è tenuto a giugno scorso. L’Italia di Draghi, secondo l’attuale amministrazione Biden, con l’uscita del Regno Unito dall’Unione europea, è attualmente, tra i grandi Paesi Ue alleati degli Usa, tra i più affidabili. Averlo al Colle, e non a Palazzo Chigi, avrebbe il vantaggio che il mandato quirinalizio dura sette anni.