Un magistrato in campo per il Quirinale: Paolo Maddalena, infatti, è stato scelto come il candidato Presidente della Repubblica di almeno 40 parlamentari, tra Camera e Senato, che mettono insieme sia i deputati di Alternativa che altri del gruppo Misto, come l’ex sottosegretario al Mef, Alessio Villarosa, e rappresentanti di partito, tra cui il senatore Matteo Mantero (Potere al popolo) e l’ex ministro Lorenzo Fioramonti (FacciamoEco).
Al primo scrutinio Paolo Maddalena è risultato il più votato, ma con appena 35 voti. L’intento è di aumentare le adesioni.
Chi è Paolo Maddalena, candidato Presidente della Repubblica
Ma chi è Paolo Maddalena? La sua carriera di magistrato è iniziato nella Corte dei conti ed è proseguita fino all’approdo nella Corte costituzionale, a difesa dei beni comuni, come testimoniano le sue pubblicazioni.
Nel drappello che aveva annunciato il voto a Maddalena ci sono anche quei parlamentari contattati da Berlusconi, tramite Vittorio Sgarbi, come la senatrice Bianca Laura Granato e il deputato Cristian Romaniello, che hanno così dato la loro risposta definitiva, chiudendo qualsiasi tentativo di convincimento.
Come Presidente della Repubblica voteranno un magistrato, non un ex presidente del Consiglio condannato per frode fiscale. Maddalena è stato anche protagonista della prima uscita pubblica da candidato ufficiale al Colle.
La biografia di Paolo Maddalena: dalla Corte Costituzionale alla corsa al Quirinale
L’occasione è stata la presentazione del suo ultimo libro, La Rivoluzione costituzionale edito da Diarkos, a cui ha partecipato il sociologo Domenico De Masi. Nel corso dell’incontro, organizzato via Zoom dall’associazione Pensare insieme, il magistrato ha illustrato il contenuto del suo saggio, proponendo la sua visione delle Istituzioni.
“Noi non possiamo tollerare una società così ingiusta. Ci troviamo in una situazione insopportabile, perché la vita dell’uomo è l’elemento principale da proteggere, insieme alla biosfera, alla natura”, ha detto Maddalena, rivolgendo un attacco al sistema economico (qui il suo post su Facebook): “Il neoliberismo ha invaso tutto il mondo ed è cresciuta la forbice tra ricchi e poveri. Questo fenomeno si riverbera in Europa, con il rischio di farla fallire o comunque imponendo la necessità di ripensarla”.
Da qui la conclusione: “La Costituzione accoglie il pensiero keynesiano, che risponde a un criterio di giustizia – ha insistito il giurista – e la nostra Costituzione tutela lo Stato comunità, che si regge sul lavoro di tutti”. Durante il suo intervento, invece, De Masi ha voluto ricordare come “Mario Draghi sia andato bene per qualsiasi governo al Tesoro. Poi è stato messo a capo delle privatizzazioni”.
Una presa di posizione netta rispetto alle scelte del presidente del Consiglio in carica. Da qui l’appello di Colletti a unirsi sotto il nome di Maddalena per il Quirinale: “La candidatura può trovare il sostegno anche del Movimento 5 Stelle. Non si capisce per quale motivo dovrebbe rigettare la proposta di un magistrato integerrimo”.