L’allarme arriva da Assoutenti. L’effetto combinato bollette inflazione potrebbe presentare un conto più salato del previsto. Pari a circa 100 miliardi di euro di consumi in meno nell’arco del 2022.
CINGHIA TIRATA. “Le famiglie si ritrovano oggi in una situazione estremamente pericolosa: da una parte sono assediate dall’aumento dei prezzi al dettaglio, con l’inflazione che a dicembre ha subito un forte rialzo del +3,9% e incrementi dei listini che stanno proseguendo nelle ultime settimane; dall’altra parte sono impoverite dai maxi-rincari delle bollette di luce e gas scattati prima ad ottobre, poi a gennaio – spiega il presidente, Furio Truzzi -. Una vera e propria guerra che lascerà sul campo un massacro sul fronte dei consumi”.
In base alle proiezioni di Assoutenti, nel caso in cui l’inflazione si mantenesse sopra il 3% nel corso dei primi 6 mesi del 2022 e qualora il Governo non riuscisse a sterilizzare gli aumenti di luce e gas nel corso del nuovo anno, i consumi degli italiani potrebbero subire un calo complessivo di circa 100 miliardi di euro (sugli oltre 900 miliardi di consumi totali annui delle famiglie), con una riduzione rispetto al periodo pre-pandemia di circa il -11% e una contrazione di spesa pari in media a -3.850 euro a famiglia.
Non certo un quadro roseo per l’economia del Paese che sta provando a risalire la china dopo il crollo del Pil causato dal lockdown del 2020. “In un momento in cui l’Italia sta faticosamente uscendo dalla crisi generata dalla pandemia, uno stop ai consumi darebbe il colpo di grazia a migliaia di piccole attività in difficoltà, con effetti depressivi su occupazione e Pil – denuncia Truzzi -. Per tale motivo chiediamo al Governo di introdurre subito una tassa sugli extra-profitti delle società energetiche dello Stato, da quelle di trasporto e dispacciamento come Terna e Italgas a quelle di produzione come Enel ed Eni, fino alle ex-municipalizzate come Acea, A2a, Iren, Hera, ecc. allo scopo di reperire risorse per contrastare il caro-bollette, e di convocare le associazioni dei consumatori per studiare ulteriori misure a sostegno delle famiglie”.
CHE MAZZATA! E se le famiglie piangono, le imprese di certo non ridono. “Prevediamo che nel 2022 la bolletta passerà da 8 a 37 miliardi delle sole commodity, senza contare componenti fiscali. è come se avessimo scaricato una finanziaria sul sistema industriale, a parità di produzione. Così non si può reggere. è un peso straordinariamente pesante”. Parola del delegato del presidente di Confindustria per l’Energia, Aurelio Regina. Insomma, c’è poco da star sereni.