Mentre prosegue la discussione sulla tassonomia europea e dunque sulla possibilità di includere tra le energie “pulite” anche nucleare e gas, chi d’un tratto si sta riscoprendo contro ogni previsione “europeista” è chi fino a ieri era fervente “anti-europeista”. Parliamo di Matteo Salvini. La ragione? Il suo essere totalmente a favore del nucleare (leggi l’articolo).
“L’Italia ha bisogno di gas e nucleare pulito per aiutare famiglie e imprese a pagare bollette meno care, non ci servono dei No ideologici”. E ancora: “Siamo sicuri che il premier Draghi e il ministro Roberto Cingolani – ha aggiunto – sosterranno l’impostazione della Commissione europea e di altri governi, da quello francese a quello finlandese: meno emissioni, bollette meno care e più indipendenza nazionale per luce e gas”.
Quel che Salvini non dice, però, è che in realtà ci sono altri Paesi (come Austria e Lussemburgo) che già hanno espresso il loro parere assolutamente contrario alla possibilità che il Recovery Fund, nell’ottica di una transizione ecologica, possa finanziare anche il nucleare. Ma Salvini, a quanto pare, non è disposto a sentire ragioni, tanto da chiedere chiarimenti anche a Mario Draghi. Che tuttavia, almeno al momento, preferisce non pronunciarsi. Il pressing della Lega però non demorde: “Bene che la Commissione Ue abbia finalmente deciso di riconoscere gas e nucleare nella tassonomia che finanzia le fonti green”, ha detto non a caso il senatore il responsabile dipartimento energia della Lega, Paolo Arrigoni.
È chiara la strategia secondo molti: potendo già contare su un potenziale appoggio da parte del ministro Cingolani, si è tirata fuori la carta dell’unica possibilità per abbattere il caro bollette. Una tesi che, ovviamente, non trova alcuna conferma.
IL MURO 5 STELLE. A dirlo chiaramente, tra gli altri, è stato il deputato M5S Francesco D’Uva (leggi l’articolo). “Dobbiamo fare chiarezza: l’energia nucleare non è la risposta adatta per contenere il rincaro delle bollette. E chi afferma il contrario sta solo ingannando i cittadini per meri interessi elettorali. Al contrario, occorre una strategia condivisa che consenta all’Unione Europea di essere indipendente e di calmierare i costi per l’energia”.
Non si può, per D’Uva, insistere su una fonte d’energia “vecchia e pericolosa che richiede tempi di avviamento lunghi e dispendiosi. Stupisce il pressing messo in atto da alcune forze politiche, come la Lega e Fratelli d’Italia. Un pressing fondato su falsità e su dichiarazioni contraddittorie. Dovrebbero spiegare ai cittadini le ragioni per cui preferiscono il nucleare a fonti alternative, come quelle rinnovabili e quelle pulite”.
LA VERITA’ DEI VERDI. Una posizione, questa, comune anche ad altri partiti e forze politiche. “Il nucleare ha provocato catastrofi ambientali di portata epocale: basti pensare a Chernobyl e Fukushima. Gli italiani hanno già detto ‘no’ due volte, è tempo di voltare pagina, non di tornare indietro. Il futuro sono le rinnovabili, Salvini se ne faccia una ragione”, ha detto in maniera tranchant la deputata dem Laura Boldrini.
A chiudere ogni discussione ci ha pensato Angelo Bonelli (Verdi): “È una bugia scandalosa e vergognosa che con il nucleare il costo delle bollette elettriche diminuirebbe, è esattamente il contrario come dimostra il prezzo del Mwh prodotto dal nucelare che è superiore di molto a quello del gas odierno decuplicato a causa dei ricatti geopolitici della Russia contro l’Europa”. Fatti che si contrappongono alle dichiarazioni di Salvini. Ma Draghi intanto tace.