“Mi auguro un picco di contagi entro il mese di gennaio. Da come sale, la curva non lascia fare previsioni certe. Sicuramente per un giorno o 2 avremo meno tamponi e, in percentuale, più contagiati, perché in questi giorni di festa li fa solo chi ha sintomi o contatti diretti con positivi, ma cambia poco, perché tampone o non tampone, la diffusione è un dato di fatto. Realisticamente mi aspetto ancora una crescita per diversi giorni e questo credo imponga prudenza”. È quanto ha detto ad Agorà, parlando della variante Omicron, il virologo, ordinario fuori ruolo di malattie infettive presso l’Università Statale di Milano, Massimo Galli.
“Credo che la variante Omicron possa essere la variante ponte per il passaggio dalla fase pandemica a quella endemica” ha afferma, invece, in un’intervista al Corriere, l’immunologo clinico del Policlinico Umberto I di Roma, Francesco Le Foche. “Il virus, replicando nelle prime vie aree, è molto più contagioso, ma arriva meno in profondità e quindi è meno patogenico. Per le persone che hanno ricevuto la terza dose e con un sistema immunitario sano, sviluppa sindromi clinicamente meno aggressive, tranne in casi molto rari”.
“Credo che nel giro di due o tre mesi arriveremo – ha aggiunto Le Foche -, proprio grazie alla variante Omicron, al passaggio dalla fase pandemica a quella endemica, nella quale dovremo imparare a convivere con il virus non tralasciando comportamenti attenti e responsabili. Perché ciò avvenga è però necessario andare avanti con le vaccinazioni, immunizzando quante più persone possibile”.
Comunque, ha spiegato ancora l’immunologo clinico del Policlinico Umberto I di Roma, “è meno pericoloso soprattutto grazie alle vaccinazioni. Senza il vaccino, con la contagiosità così alta, si rischia di sovraccaricare il sistema sanitario in maniera insostenibile”.
“Il vaccino è sicuro – ha aggiunto Le Foche -, non dà effetti collaterali importanti e protegge dai casi più gravi della malattia e in misura minore anche dal contagio. Se noi riusciamo ad arrivare in primavera avendo vaccinato il 93-95% della popolazione, allora potremo davvero entrare in una nuova fase in cui con le debite misure potremo convivere serenamente con il virus”.
Sulla possibilità di allentare le misure in vigore, l’esperto dice: “Credo che gradualmente ci potrà essere un allentamento, ma è troppo presto per dirlo. In questa fase punterei soprattutto sull’immunizzazione”.