Coinvolto nell’inchiesta sulla cosiddetta sanitopoli lucana, arrestato tre anni fa, sospeso dalla carica e imputato, ieri l’ex presidente della Regione Basilicata, il dem Marcello Pittella, è stato assolto dal Tribunale di Matera. Cadute le accuse mosse nei suoi confronti di aver pilotato dei concorsi insieme ai vertici dell’Asm, l’Azienda sanitaria di Matera. Una sentenza emessa dal Tribunale a fronte di una richiesta di condanna a tre anni di reclusione avanzata dal pm Salvatore Colella nei confronti dell’esponente del Partito democratico, attualmente consigliere regionale.
IL CASO. Pittella venne arrestato il 6 luglio 2018 dalla Guardia di finanza e messo ai domiciliari (leggi l’articolo). Venne sospeso dalla carica, sostituito dalla vice presidente Flavia Franconi e il 24 settembre tornò libero ma con il divieto di dimora a Potenza. Una misura quest’ultima revocata dal giudice il 30 gennaio 2019 a seguito delle dimissioni da presidente presentate da Pittella il precedente 24 gennaio, prima delle nuove elezioni.
Il Tribunale ha inoltre assolto il direttore del Dipartimento politiche della salute della Regione Puglia, Vito Montanaro, Giovanni Battista Bochicchio, ex direttore generale del Crob Rionero, Maddalena Berardi, ex direttrice amministrativa dell’azienda ospedaliera San Carlo di Potenza, Vito D’Alessandro, dirigente dell’Asm, Davide Falasca, dirigente dell’azienda ospedaliera San Carlo di Potenza, Graziantonio Lascaro, un imprenditore, Cristoforo Di Cuia, un medico dell’Asm, Gaetano Appio, un imprenditore, Carmela e Claudio Lascaro, altri due imprenditori, e Roberto Lascaro, dell’Asm.
Emesse però sette condanne. Condannati l’ex direttrice amministrativa dell’Asm, Maria Benedetto, a cinque anni di reclusione, l’ex direttore generale dell’Asm, Pietro Quinto, a due anni e sei mesi, l’ex dirigente dell’Asp, Giovanni Berardino Chiarelli, due anni e sei mesi di reclusione, l’ex dirigente amministrativo del Crob di Rionero in Vulture, Giovanni Amendola, a due anni e sei mesi, la funzionaria dell’Asm, Anna Rita Di Taranto, a due anni di reclusione, il funzionario del Crob, Angela Capuano, a un anno e quattro mesi di reclusione, e la dirigente dell’Asm, Maria Evangelista Taccardi, a un anno di reclusione.
“Sono stati anni difficili, duri: sono stato un mostro sbattuto in prima pagina. Ma ho sempre avuto la fiducia che il tempo potesse restituire la verità”, ha dichiarato uscendo dal palazzo di giustizia di Matera l’ex governatore. “Sono molto felice per lui, per il nome che portiamo e non so dire altro”, ha aggiunto il senatore dem Gianni Pittella.